Florens 2010, è la 'Settimana internazionale dei beni culturali e ambientali', che si apre a Firenze. "Un participio presente di una lingua morta" come detto dalla Soprintendente al Polo Museale Cristina Acidini, per dare il senso di un percorso culturale che vuol invitare la città a riflettere sui beni artistici quale valore da preservare e tutelare. Si sono sprecati in fase di presentazione dell'evento i riferimenti al crollo della Domus dei Gladiatori a Pompei crollata sotto il peso di un terrapieno. Una copia della statua, a grandezza naturale e realizzata in vetroresina e polvere di marmo, è stata installata sulla cattedrale di Santa Maria del Fiore, immediatamente presa d'assalto dai flash di centinaia di turisti con lo sguardo rivolto al cielo.
Idealmente nasceva per il tetto del Duomo, ma le caratteristiche e la mole fecero cambiare idea agli addetti ai lavori. Si pensò allora a piazza dei Priori, su proposta del Gonfaloniere di Giustizia Pier Soderini. La statua aveva un forte simbolo politico più che religioso. Nella commissione per la scelta del luogo definitivo figuravano, tra gli altri, tutti gli artisti famosi attivi in città: Sandro Botticelli, Filippino Lippi, Leonardo da Vinci, Pietro Perugino, Lorenzo di Credi, Antonio e Giuliano da Sangallo, Simone del Pollaiolo, Andrea della Robbia, Cosimo Rosselli, Domenico Ghirlandaio, Francesco Granacci, Piero di Cosimo ed Andrea Sansovino.
Nei pressi del Duomo a lato della porta principale di Palazzo Vecchio, o al centro del suo cortile, fino a sotto la Loggia della Signoria. Quest'ultima opzione era idea di Leonardo che avrebbe così relegato l'opera dell'antagonista per eccellenza in un angolo, all'ombra di tutto e tutti. Vinse la scelta di maggior prestigio, davanti al Palazzo e libera da coperture al posto della Giuditta di Donatello. Collocazione concettualmente valida, dimostratasi poi nel tempo deleteria vista la necessità successiva di riparare altrove il marmo laciato esposto alle intemperie. Eugenio Giani presidente del Consiglio comunale e della Fondazione Casa Buonarroti ha ricordato come l'artista sia molto caro a turisti e cittadini che negli ultimi tempi hanno raddoppiato le loro visite al Museo dell'Opera di Santa Croce (da 1000 a 2000 tra aprile ed ottobre) ed alla casa di famiglia dell'artista (di dimore fiorentine ne ebbe diverse, ed oltre alla tomba in Basilica occorre ricordare la tomba pensata dall'artista stesso conservata presso il Museo dell'Opera del Duomo).
"Aver unito i due biglietti di ingresso (5 euro e 6,5 euro sono diventati 8 cumulativi, ndr) ha creato un bel percorso culturale - ha spiegato Giani - che sarebbe bello estendere anche alla Galleria dell'Accademia ed alle Cappelle Medicee, forse il più grande esempio di passione artistica rivolto alla nostra città da parte del Buonarroti, non chiederemmo neppure l'agevolazione allo Stato, quella la proponiamo noi, ci basterebbe che ci accordassero l'ingresso preferenziale con il biglietto unico.
Stiamo arrivando in ritardo, è vero - ha proseguito - sulla creazione di percorsi ad hoc e sull'invito al recupero del senso estetico ed artistico, ma contiamo di poter fare molto sotto questo aspetto anche con semplici accorgimenti, mi piacerebbe ad esempio adttuare una sorta di promozione reciproca tra musei ed ho proposto l'esposizione di un pannello alla Casa Buonarroti che inviti a visitare anche altri luoghi simbolo della vita cittadina dell'artista" di Antonio Lenoci