"2 Febbraio 1941 - 2 febbraio 2011: Berto Ricci, un fascismo possibile": è questo lo striscione affisso nella notte da CasaPound Firenze nel viale Strozzi su uno dei montanti del cavalcavia di Via Caduti di Nassirya. Scopo dell'azione, commemorare la figura di Berto Ricci, lo scrittore fiorentino morto esattamente 70 anni fa a Bir Gandula, nel deserto africano. "Ricordare questa splendida figura di intellettuale militante" - spiega Saverio Di Giulio, responsabile fiorentino di Cpi - "è per noi assolutamente naturale e consequenziale con le idee cui da sempre ci rifacciamo.
Berto Ricci rappresenta un esempio di italiano diverso da quello che oggi va per la maggiore, rappresenta il primato della coerenza, della passione, della fede sugli intrighi e il 'tengo famiglia'". "Parlare di 'un fascismo possibile'" - continua l'esponente di CasaPound - "significa inoltre contrastare certe superate teorie storiografiche che vorrebbero fare di Ricci e di altri come lui solo degli illusi idealisti avulsi dalla realtà. Noi affermiamo con forza, invece, che Ricci è solo il frutto più bello e luminoso di una stagione rivoluzionaria che coinvolse un'intera generazione.
Coltissimo, brillante scrittore, giornalista geniale, Ricci ebbe il coraggio di lasciare tutto per andare a morire in una guerra in cui egli fermamente credeva. Chiese addirittura delle raccomandazioni per accelerare le pratiche di invio al fronte". "Era decisamente il figlio - conclude Di Giulio - di un'altra Italia. Di un'Italia migliore".