Grazie al potenziamento e alle modifiche a Vingone della linea 27, da febbraio sarà eliminato il 16 - che in questi mesi è stato poco utilizzato - mentre il 15 potrà fare capolinea in via Sassetti invece che in piazza Kennedy. “Razionalizziamo le linee degli autobus a Vingone – spiega l’assessore alla Mobilità Gianni Borgi – potenziando una linea che funziona ed eliminando una che invece in questi mesi ha trasportato pochi passeggeri. Questa soluzione ottimizza il sistema degli autobus nel nostro territorio, tanto che ci consente di non intaccare le frequenze nelle ore di punta nonostante i tagli del Governo.
L’assetto pensato a febbraio dopo l’entrata in servizio della tramvia ha dimostrato di funzionare: queste modifiche servono ad aggiustare e ottimizzare il servizio, in base alle osservazioni che abbiamo fatto nei primi undici mesi d’esercizio”. Dopo una serie d’incontri tra Comune, Provincia e Ataf&Linea è stato deciso che la linea 27, che già collega largo Spontini a Casellina, la fermata Nenni della tramvia, l’ospedale di Torregalli, i quartieri di San Giusto e Le Bagnese, piazza Matteotti, piazza Cioppi e piazza Kennedy, sarà modificata per raggiungere anche l’abitato della Socet a Vingone e l’istituto Russell Newton: attualmente i bus 27 toccano Vingone percorrendo via Roma per raggiungere direttamente piazza Kennedy, da dove tornano indietro lungo la stessa direttrice; dai primi giorni di febbraio invece i mezzi entreranno nel quartiere di Vingone, percorreranno le vie Cascine, Giotto, Duprè, Colombo e Sassetti, nei pressi della scuola superiore Russell Newton dove incroceranno nuovamente la tramvia alla fermata De Andrè; da via Sassetti proseguiranno in via dei Ciliegi verso l’abitato della Socet per poi dirigersi verso il capolinea di piazza Kennedy.
In quest’ultimo tratto i bus 27 percorreranno l’attuale tragitto del 15, che così potrà fermarsi in via Sassetti. Tra le modifiche alle linee dei bus in vigore da febbraio vi sarà anche lo spostamento del capolinea del 26 a Torregalli invece che in via degli Arcipressi a Firenze, con l’eliminazione dell’ultimo tratto del percorso che è risultato scarsamente utilizzato dai passeggeri.