L’occupazione abusiva dell’ex ospedale “Luzzi” di Pratolino è terminata secondo i programmi stabiliti dal Comune, dalla Regione e dalla Prefettura. Lo svuotamento della struttura si è svolto in tre fasi, due delle quali sono state portate a termine nei mesi scorsi. Una volta completata anche la terza fase, l’Asl provvederà alla messa in sicurezza dell’ultima palazzina occupata dell’ex presidio sanitario. È quanto ha spiegato l’assessore alla sicurezza sociale Caterina Conti durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, rispondendo all’interrogazione della consigliera Silvana Giovannini (UdC).
“L’abbandono dell’ex “Luzzi” è stato volontario perché incentivato economicamente - ha ricordato Conti - per tutte queste persone sono stati infatti attivati specifici progetti per uscire dalla marginalità e, in alcuni casi, per coprire le spese sanitarie dei malati. Il Comune, tramite la Società della Salute Nord-Ovest, ha attivato tredici progetti d’inclusione per altrettanti nuclei familiari disagiati utilizzando un finanziamento regionale di 205.000 euro. La Prefettura è poi riuscita a ottenere circa 270.000 euro dal Ministero degli Interni per finanziare progetti di assistenza e inserimento sociale.
Di queste risorse, 85.750 euro sono stati impiegati per finanziare la ricerca di un alloggio per ventotto famiglie di nazionalità romena. Altri 72.000 euro sono invece serviti a coprire le spese per il rientro in Romania di altre trentadue famiglie che hanno preferito il rimpatrio”. L’ultima fase del percorso di svuotamento dell’ex ospedale occupato dal maggio 2006 riguarda gli ultimi otto nuclei familiari rimasti. “Per loro - ha concluso Conti - la Regione ha stanziato altri 100.000 euro per finanziare la ricerca di un alloggio o il rientro in Romania.
Cinque famiglie hanno scelto la prima ipotesi, le restanti tre hanno invece optato per la seconda”.