Da questa mattina alle 6 sono in corso nell'ex ospedale pediatrico Meyer di Firenze le operazioni della Polizia Municipale e del Comune di Firenze per il censimento e l'identificazione dei suoi occupanti. "Noi abbiamo scelto questa mattina di non ostacolare l'operazione ma di vigilare sul suo svolgimento per non creare una situazione di tensione e di pericolo per i molti minori presenti e perché come è stato deciso in sede di trattative vogliamo una soluzione abitativa collettiva e rispettosa dei diritti degli abitanti occupanti, per questo è stato scelto che la struttura sarà liberata ma nei tempi e nei modi che rispettino le esigenze degli abitanti e che permettano di organizzarsi collettivamente.
Oggi non è dunque in corso nessuno sgombero ma solamente un'operazione di polizia municipale e un intervento dei servizi sociali". E' quanto fa sapere in una nota stampa il Movimento di Lotta per la Casa. Duecento occupanti sono stati identificati. Di questi, solamente 3 hanno accettato le soluzioni temporanee di emergenza che ha proposto l'Assessorato ai Servizi Sociali, tutti gli altri hanno convocato un'assemblea questa sera, lunedi 14 giungo alle ore 20, nell'ex-Meyer ancora abitato per spiegare le loro ragioni e per costruire insieme una soluzione condivisa e rispettosa dei diritti fondamentali di tutti e tutte. Il comunicato stampa di Palazzo Vecchio Sono iniziate intorno alle 6 di questa mattina le operazioni di svuotamento delle due palazzine occupate dell’ex ospedale Meyer.
Sul posto vigili urbani, personale della direzione sicurezza sociale e addetti dei servizi tecnici e della protezione civile, sotto la supervisione della vicecomandante della Polizia Municipale Antonella Manzione. L’intervento è stato avviato in esecuzione di una ordinanza firmata dal sindaco Matteo Renzi per ragioni di tutela dell’incolumità e della salute pubblica oltre che di quelle degli stessi occupanti. Subito dopo l’ingresso del personale del Comune sono stati allestiti nel cortile due gazebo: nel primo gli agenti della Polizia Municipale hanno iniziato le procedure di censimento e identificazione degli occupanti ai quali sono stati consegnati dei cartellini di identificazione; nel secondo gli assistenti sociali, coadiuvati da mediatori culturali, interpreti e psicologi hanno avviato i colloqui con le persone che dimoravano nelle due palazzine per proporre progetti alternativi e individuare le soluzioni più idonee alle varie situazioni.
Le operazioni sono andate avanti per l’intera mattina. Alla fine gli occupanti sono risultati 140 di varie etnie: tra questi 27 nuclei familiari di cui 11 con minori. In totale i minori sono 24 di cui 19 con meno di 14 anni. Tra questi un minore non accompagnato di età compresa tra 14 e 18 anni che è stato immediatamente condotto presso la specifica struttura di accoglienza. “Si tratta di persone in gran parte non presenti nell’ultimo censimento effettuato a fine aprile – ha spiegato la vicecomandante Manzione –.
Allora furono identificate 67 occupanti: ebbene da allora non soltanto la popolazione è aumentata, ma sostanzialmente cambiata visto che soltanto una trentina corrispondono vale a dire i nuclei familiari che storicamente dimorano nella struttura. Il resto rappresenta una popolazione volatile e anche questa mattina, una volta avviate le operazioni di sgombero, non sono mancate le persone che hanno cercato di entrare pur non dimorando nell’ex ospedale”. Per quanto riguarda lo stato degli immobili, la vicecomandante ha sottolineato “l’assoluta precarietà della situazione e il pericolo per le persone che vi dimorano, come già evidenziato dai vigili del fuoco.
L’impianto elettrico è assolutamente fuori norma, con allacciamenti abusivi e fili che penzolano dovunque. Senza dimenticare poi il degrado igienico-sanitario in cui versano le strutture con quello che ne consegue per la salute degli occupanti”. Già questa mattina sono iniziate le operazioni di messa in sicurezza degli immobili, a cura dei servizi tecnici. Operazioni che dovrebbero andare avanti per una decina di giorni per concludersi con la chiusura fisica della struttura per evitare ulteriori occupazioni.
Per quanto riguarda le sistemazioni alternative, sono già 60 le persone che hanno accettato le soluzioni proposte dagli assistenti sociali che continuano il loro lavoro di mediazione puntando soprattutto a convincere i nuclei familiari, in particolare quelli con bambini, a trasferirsi in strutture di accoglienza convenzionate (principalmente ex foresteria Pertini, Albergo Popolare e San Paolino). Il trasloco delle persone (41 uomini, 10 donne sole, 9 tra mamme e bambini) che hanno aderito ai progetti dell’Amministrazione saranno effettuate tra oggi e domani.
A questi 60 si aggiunge il minore non accompagnato presente nell’ex ospedale che è stato immediatamente accompagnato presso la struttura di accoglienza ad hoc. Mercoledì gli assistenti sociali torneranno all’ex ospedale per verificare la disponibilità di altri occupanti a sistemazioni alternative. Chi rifiuterà le soluzioni presentate dal Comune dovrà comunque liberare l’ex Meyer nel corso dei prossimi giorni. “Quello che abbiamo avviato oggi all’ex Meyer è un intervento sociale, non un’operazione di polizia – commenta l’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi –.
Per la prima volta lo sgombero di un immobile occupato è stato effettuato senza l’utilizzo della forza pubblica e senza ricorrere ad affittacamere né indirizzando le persone verso nuove occupazioni. Si tratta di una modalità nuova – insiste responsabile delle politiche sociosanitarie – che presta particolare attenzione all’aspetto sociale dell’operazione di svuotamento degli edifici. Sia gli agenti della Polizia Municipale che gli assistenti sociali, i mediatori e gli psicologi hanno privilegiato nel loro intervento questo elemento.
E tutto questo viene ulteriormente confermato dal fatto che, nei limite della disponibilità di spazio, cercheremo di non dividere le famiglie individuando per loro una soluzione idonea che consenta ai componenti di stare insieme”. L’assessore precisa che ad ora hanno accettato di trasferirsi nella struttura individuata per le famiglie (ex foresteria Pertini) un nucleo familiare composto da una donna con quattro bambini e una donna in stato di gravidanza. “Siamo disponibili ad accogliere nei prossimi giorni le ulteriori famiglie con minori che aderiranno ai progetti dell’Amministrazione.
Comunque – conclude l’assessore Saccardi – cercheremo di proporre a tutti gli occupanti soluzioni alternative, ad eccezione di chi tenta di utilizzare la vicenda dell’ex Meyer per ottenere interventi di assistenza di cui non avrebbe diritto”. (mf) L’intervento della vicecapogruppo Pdl Bianca Maria Giocoli “Abbiamo appreso dell'inizio dello sgombero dell'ex Meyer e non possiamo che essere contenti per la fine dell’illegalità che abbiamo contestato fin dal suo inizio nel gennaio 2009.
Ma leggendo l'ordinanza non possiamo che constatare che da parte del sindaco vi è stata una prolungata omissione. Leggiamo nell'ordinanza che il rapporto dei vigili urbani del 3 settembre evidenziava che ‘il modo di vita delle persone dimoranti all'interno delle occupazioni ha portato al verificarsi di problemi oggettivi di convivenza con la popolazione residente con particolare riguardo alla sicurezza e a problemi igienico sanitari intendo per sicurezza oltre al timore della commissione di delitti da parte degli occupanti anche il pericolo di verificarsi di epidemie incendi ed eventi simili, vista la presenza all'interno dell’occupazione di un importante numero di persone in promiscuità di culture e modi di vita diversi che usa normalmente bombole a gas e derivazioni elettriche volanti non idonei alla normativa.
Inoltre i vari sistemi di scurezza presenti ad origine all'interno degli edifici occupati sono solitamente non funzionanti o resi tali o non mantenuti nelle condizioni di efficienza creando allarme nel vicinato’. Da settembre ad oggi il sindaco ha messo a rischio la città e i suoi residenti tollerando una situazione altamente pericolosa, situazione confermata anche dai vigili del fuoco nell'aprile 2010. Ma se succedeva qualcosa di irreparabile?” (fdr)