Giovedì 2 dicembre, alle ore 17, a Firenze, a Palazzo Strozzi (Sala Ferri, piano terra), si terrà un seminario, organizzato dal Centro Romantico del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, dal titolo "Dal fantastico al fantasy – Permanenze tra Ottocento e Novecento", imperniato sul saggio di Giovanni Agnoloni "Nuova letteratura fantasy". Uno studio critico, appena uscito per le Edizioni Sottovoce (Pavia). Introdurranno Giuseppe Panella, critico letterario e docente presso la Scuola Normale di Pisa, e Roberto Arduini, giornalista de “L'Unità” e studioso di J.R.R.
Tolkien, che si soffermeranno sulle radici del genere fantasy nel fantastico ottocentesco, con particolare riferimento alle sue origini nella tradizione romantica. Quindi Giovanni Agnoloni illustrerà i contenuti del suo saggio, che analizza l'opera di J.R.R. Tolkien in rapporto a diversi autori del Novecento: Hermann Hesse, José Saramago, Joseph O’Connor, Cees Nooteboom, Gabriel García Márquez, Paulo Coelho, Manuel Vázquez Montalbán, Jostein Gaarder, Banana Yoshimoto: tutti senza dubbio molto diversi tra loro, ma con un aspetto in comune, ovvero la risonanza delle atmosfere, il magnetismo degli ambienti, la capacità di scovare tracce di segreta energia naturale anche negli anfratti della metropolitanità, uno sguardo attento agli echi segreti dello spirito e una passione esplorativa che comporta una continua reinvenzione del reale.
Pur non parlando di un mondo fantastico, ma dello stesso in cui viviamo, questi scrittori hanno saputo rappresentare la realtà e ambientarvi storie con un’attenzione del tutto speciale per ciò è strano, o comunque tale da destare meraviglia nei lettori, e da realizzare così una catena di effetti molto simile, se non analoga, a quella dallo stesso Tolkien postulata – nel suo saggio On Fairy Stories – come caratteristica della fiaba (e dunque del fantasy): Evasione, Ristoro e Consolazione. Il nostro mondo, alla luce del confronto tra la narrativa fantastica tolkieniana, così intrisa di 'vero', e di quella di questi autori realistici, così aperta su un 'oltre' energetico-spirituale, si viene definendo come una Terra di Mezzo della realtà, e la loro narrativa si può qualificare come una nuova letteratura fantasy.