Venerdì 26 novembre, presso il cinema Odeon (Piazza Strozzi-Firenze), nell’ambito della 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, al via l’ottava edizione del Florence Queer Festival, la rassegna di cinema, arte, letteratura, musica, dedicata alle culture queer – gay, lesbica e transgender. Si parte alle 17 con Prodigal Sons di Kimberly Reed (v.o. inglese sott. in italiano): un documentario che ha ottenuto numerosi riconoscimenti in diversi festival (tra cui Thessaloniki doc film festival; Nashville film festival; Florida film festival; New York’s LGBT film festival; Copenhagen LGBT film festival; Palm Springs Int’l film fest) e nel quale le problematiche dell’orientamento sessuale, dei legami familiari e della malattia mentale vengono esplorate dalla regista con intensità e sincerità, raccontando il proprio percorso nella provincia americana.
Tornando a casa in una piccola città del Montana, per presentarsi come transgender, la regista Kimberly Reed spera anche di riconciliarsi con Marc, il fratello adottivo dal quale si è a lungo allontanata. Un racconto crudo, una forte e inattesa rivalità tra fratelli e colpi di scena imprevedibili: Marc è il nipote di Orson Welles e Rita Hayworth Alle 18:30 anteprima mondiale per Corpo Giusto di Jennifer Norton (v.o. Italiano), alla presenza della regista e del cast. Corpo giusto è la storia di Antonia, della sua amica Grazia, e delle sfide che devono affrontare insieme quando la loro sessualità è messa alla prova in una sera con amici a Firenze.
È una storia d’amicizia, amore, sessualità, e sul il coraggio di essere se stessi. Alle 19 Felliniana di Simone Cangelosi e Luki Massa (v.o. Italiano). Alla presenza dei registi e Porpora Marcasciano, attivista del movimento gay-lesbico-trans e vicepresidente del MIT (Movimento Identità Transessuale). Verso la fine degli anni ‘60, quando è già da tempo cineasta di fama mondiale, Federico Fellini incrocia per caso, sul set del film che sta per terminare, un volto così interessante da decidere di scritturarlo e di impiegarlo al posto di un altro attore.
È così, quasi con una folgorazione, che inizia l’avventura cinematografica di Marcello di Falco, poi Marcella Di Folco fondatrice del Movimento Identità Transessuale e storica attivista LGBTQ recentemente scomparsa, alla quale è dedicata questa edizione del Florence Queer festival. In questo documentario Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, intervista colei che interpretò ben sei personaggi in altrettanti film; tra questi il Principe che in Amarcord si sente dire, da Magali Noel, il famoso: “Gradisca…” Alle 20:15, in attesa delle proiezioni serali, Scarniture evento inaugurale del Festival: performaces liberamente tratte da Brokeback Mountain, Miriam si sveglia a mezzanotte, Le lacrime amare di Petra von Kant e performance finale a sopresa sul palcoscenico dell’Odeon.
A cura di Brunellla Baldi, progetto di Massimo Poccianti. Alle 20:45 l’acclamato Bear City di Douglas Langway (v.o. inglese con sottotitoli in italiano), alla presenza del regista e dell’attore protagonista Brian Kane, preceduto dal cortometraggio vincitore del premio del pubblico al 25° Torino GLBT International Film festival, La capretta di Chagall di Silvia Novelli. Bear City, una commedia romantica che ha ottenuto numerosi riconoscimenti nei festival LGBT e non, è un Sex and The City in versione gay e pelosa.
Il ventunenne Tyler decide di gettarsi nella scena “orsa” newyorkese: tra sesso, vicende comiche e al contempo dolci e sentimentali, si delineano le dinamiche del gruppo di amici. Tyler ha messo gli occhi su Roger, il più sexy e narcisistico orso muscoloso della regione, mentre nello stesso tempo si trova al centro di un confuso triangolo amoroso con i suoi compagni di stanza Fred e Bent, una coppia monogama che sta riflettendo sulla possibilità di diventare o meno una coppia aperta. Aggiungendo un gruppetto di amici pieni di problemi sentimentali, si ha il quadro completo delle molteplici romantiche avventure dei protagonisti di BearCity. Lo sceneggiatore Lawrence Ferber ha dichiarato che il film è la storia della sua vita, delle sue esperienze e dei suoi amici, che si identificano tutti come “orsi”, per questo hanno preferito scegliere attori che sono in maggioranza gay: “Sono sicuro di aver raccontato una storia che renderà la comunità degli orsi orgogliosa”.
Il Florence Queer Festival è organizzato dall’associazione Ireos, Centro servizi autogestito per la comunità queer di Firenze, in collaborazione con Eventi s.r.l. e Arcilesbica Firenze. La Direzione Artistica è di Bruno Casini e Roberta Vannucci, l’organizzazione generale di Silvia Minelli e Fabrizio Ungaro, consulenti al festival Paolo Baldi e Massimo Poccianti.