Martedì 19 ottobre 2010 il Comitato contro il Sottoattraversamento AV sarà presente in via Martelli (presso liceo Galileo) per un presidio di informazione per cittadine/i, ma anche per consiglieri provinciali e regionali che sono nei pressi, sul progetto più grande che interessa Firenze da 150 anni. "Saranno disponibili una pianta dei tunnel con visualizzate le zone a rischio, la localizzazione dei cantieri, saranno illustrati i pericoli dell'opera, ne sarà illustrata l'inutilità per i trasporti, si parlerà dei costi dichiarati e previsti". E' quanto si legge in un comunicato stampa dei No TAV di Firenze. Medicina Democratica e il Comitato notunnel annunciano inoltre l'apertura dello “sportello Pietro Mirabelli” di consultazione per i cittadini che vivono nei pressi dei cantieri TAV.
Lo sportello è dedicato alla memoria del lavoratore - recentemente scomparso mentre lavorava in una galleria svizzera - che nei cantieri TAV in Mugello aveva denunciato le condizioni in cui si trovavano i lavoratori impegnati nella realizzazione della linea Firenze-Bologna. Lo sportello ha sede in piazza Baldinucci 8 rosso; i cittadini che vogliono aiuto o consulenze devono chiedere un appuntamento chiamando in orario di ufficio la segreteria 055.486838, oppure lasciare un messaggio alla segreteria del telefono 055.3427368 (dr.G.L.
Garetti) o scrivere ad uno degli indirizzi seguenti: medicinademocratica.tosc@gmail.com; ginocarpe@teletu.it; garetti@interfree.it. Ricostruiti in Consiglio provinciale gli accertamenti compiuti da Arpat sui cantieri fiorentini I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, del Pd Remo Bombardieri e Piero Giunti avevano rivolto richieste alla Giunta provinciale sugli accertamenti compiuti da Arpat relativamente ai lavori per l’Alta velocità nei quartieri fiorentini e, in particolare, sul cantiere Tav di Campo di Marte gestito da Nodavia.
Ha risposto in Consiglio provinciale l’assessore provinciale all’Ambiente Renzo Crescioli che ha ricostruito la vicenda. In seguito ad una richiesta di accertamento avanzata dal Presidente dell’Osservatorio ambientale sul nodo fiorentino Tav e di un’altra richiesta, di pari natura, inoltrata da un cittadino residente nella zona, Arpat ha compiuto accertamenti relativi all’inquinamento acustico prodotto nell’area del cantiere di Campo di Marte. Nella relazione tecnica del 6 ottobre 2010, inviata al Comune di Firenze, i responsabili dell’Unità operativa infrastrutture, reti elettriche e di comunicazione dell’Arpat, hanno evidenziato il risultato di tre giorni di monitoraggio compiuti sull’attività di cantiere e in particolare sulle lavorazioni rumorose in orario diurno, condotte dalla terrazza di un appartamento in via Pilo.
Nella relazione è stato evidenziato un livello sonoro diurno pari a 67,5 decibel, superiore sia al limiti emissione che di immissione assoluta relativa al periodo diurno. Per quanto riguarda invece le misure effettuate all’interno dell’appartamento non è stato riscontrato alcun superamento. E’ stato evidenziato che il superamento ai limiti discende essenzialmente dalla rumorosità di scavo con benne mordenti, mentre il rumore del dissabbiatore, indicato come disturbante è risultato trascurabile.
Arpat ha evidenziato che sulla base di uno studio condotto utilizzando un modello di rumorosità, l’impatto massimo atteso dalla lavorazione si attesterebbe intorno ai 73 decibel. Sulla base del verbale, il Comune di Firenze, ente competente per la materia, ha emanato un atto specifico, l’1 ottobre 2010, con il quale il Direttore Tecnico di cantiere della ditta Nodavia è stato diffidato al rispetto del limite di emissione diurno per l’attività di cantiere e alla presentazione, entro 30 giorni dalla diffida, della documentazione atta a dimostrata il pieno rispetto di detti limiti.
La diffida fa seguito a un precedente del 9 luglio 2010, non basato su misure fonometriche, ma su una modellizzazione effettuata dall’Arpat, con la quale veniva imposto a Nodavia un limite giornaliero di utilizzo del macchinario di scavo. “Noi facciamo un appello per fermare la realizzazione del sottoattraversamento a Firenze e la Stazione Foster - commenta Andrea Calò - per orientarsi invece verso progetti alternativi a quest’opera dall’impatto devastante. E’ ancora possibile scegliere il passaggio dell’Alta Velocità in superficie.
Circa la Foster, il rischio è di utilizzare un’area grande sette campi di calcio e di far saltare l’equilibrio idrogeologico del territorio”. Per Piero Giunti, “l’alta velocità è strategica e importante per lo sviluppo del nostro territorio. Le opere devono essere realizzate bene, in tempi certi, e secondo i criteri stabiliti. Non ci piace che si giochi sulle paure. Lo sforamento verificatosi ci deve far mantenere alta l’attenzione sulla corretta conduzione dei lavori”.