Si sono ritrovati in piazza Santissima Annunziata i cittadini contrari al Sottoattraversamento di Firenze, al Tunnel, alla Stazione Foster, alle opere propedeutiche che si sono già radicate nel territorio. Circa 800 persone per gli organizzatori, ma dopo sono divenuti più di 2.000. Mauro Romanelli ha lasciato il suo ufficio a Palazzo Panciatichi e da rappresentante della Regione Toscana si è unito al corteo, lo troviamo che distribuisce volantini ai presenti: "Siamo contrari a questo progetto inutile, l'Alta Velocità è già presente, basterebbe investire sui binari che sono già in superficie.
Se si vuole investire sul trasporto pendolari basta una linea in più in superficie, non è vero che passando sotto si avvantaggiano i pendolari visto che i fondi previsti per questi ultimi sono stati tagliati proprio per favorire il sottoattraversamento. C'è un rischio di infrazione comunitaria su un progetto che non ha avuto la valutazione di impatto ambientale. Speriamo che oggi i fiorentini che sono qui riescano a fare breccia per fermare un progetto che può ancora essere fermato. Come? "Potrebbero essere bloccati i lavori - risponde Romanelli - richiesta la Valutazione di impatto ambientale, predisposti fondi per migliorare il trasporto di superficie, mettendo risorse sul trasporto pubblico locale e non su un'opera grandiosa ma inutile" La musica invade la piazza dagli altoparlanti sistemati sulla vettura gialla che segue il corte dando voce al megafono degli organizzatori.
Nasce un acceso diverbio tra gli organizzatori ed i rappresentanti della Lega Nord giunti in piazza mostrando i fazzoletti al collo e le insegne del Partito. "In questo momento la cosa più importante è di non rinunciare a far sentire la propria voce - ci spiega l'avvocato Alfonso Bonafede - la gente non è contraria a prescindere da tutto, visto che si sono confrontati anche con tecnici e luminari riconosciuti in tutta Italia per capire cosa sarà della loro città. Per ora nella mia qualità di legale porto avanti un'azione collettiva di quasi 150 famiglie - continua - che abitano nelle zone interessate, davanti al giudice abbiamo già avanzato la nostra richiesta di tutela preventiva, perché a danni avvenuti chiedere il risarcimento del danno è tutta un'altra storia: chiediamo che l'opera venga sospesa o che ci siano tutele tecniche od economiche tipo un fondo al quale attingere in caso si verifichino i danni che i nostri tecnici dichiarano essere probabilissimi" Incontriamo cittadini preoccupati che abitano nelle zone dei lavori, ma anche persone solidali con loro che si dicono dispiaciuti per le assenze di chi "guarda solo davanti a casa propria" senza sostenere i concittadini. "Purtroppo questa città si sveglia sempre tardi" dice una signora venuta a sostenere un'amica più interessata di lei ai possibili problemi causati dai lavori.
Esiste una Firenze che vive quotidianamente la 'vita regolare' eppure di notte riesce a partecipare alle Assemblee informative organizzate dai Comitati, a prendere parte a studi e discussioni collettive. Se fossimo in un convegno li definiremmo 'Laboratori spontanei' nei quali i cittadini istruiscono altri cittadini, non senza difficoltà e non senza linguaggi spesso difficili, ma sono situazioni in cui il gap tra cittadinanza ed Istituzioni sembra colmarsi.
La piazza fa circolare le idee, amplifica i pensieri e forse, troppo spesso li mescola e saperli discernere poi spetta a ciascuno degli interlocutori che, come dice il passante incuriosito "L'è vero la metà d'icché ci raccontano" senza però lasciar trapelare se i mezzi cantastorie siano gli uni oppure gli altri. Il sindaco Matteo Renzi ha criticato alcuni aspetti di questo progetto, ma questo non basta ad esimerlo dagli slogan dei dimostranti che lo associano ai realizzatori materiali dei lavori. "Non mi pare che Renzi abbia riportato grandi risultati sino ad ora - sottolinea la consigliera comunale Ornella De Zordo - in realtà questo progetto è da contrastare su più piani.
Da un lato qualcuno dovrebbe spiegarci i vantaggi sopra e sotto, metterli su una bilancia e discuterne; noi abbiamo una proposta per cui aggiungendo in pochi tratti una coppia di binari si riesce ad avere sia il trasporto regionale che l'Alta velocità. Con i soldi risparmiati si potrebbe sistemare l'intera tratta dei pendolari, da Pistoia a Pontassieve, tutta e non solo un segmento, perché altrimenti cosa accadrebbe a fine della tratta?. In Italia ogni chilometro di Alta Velocità costa tre volte in più del preventivato; uno spreco di soldi che non possiamo permetterci.
Il progetto è vecchio è degli anni '80 e questo la gente lo ha capito" "Sotto la TAV la casta campa, sopra la TAV la città crepa" urlano i cittadini che si snodano verso via Martelli, con sosta obbligata tra i palazzi di Provincia e Regione. Intanto il portavoce munito di megafono ricorda l'impossibilità sancita dalla questura di raggiungere piazza della Signoria. "Per questo che riteniamo un comportamento ingiusto - fanno sapere ai presenti - ci batteremo e chiederemo spiegazioni nei prossimi giorni" Tra la folla riconosciamo anche Tommaso Grassi, altro consigliere che siede in Palazzo Vecchio: "Un No più convinto anche alla collocazione della Stazione Foster - spiega - vediamo se Comune e Regione iniziano ad aprire gli occhi anche sulle alternative.
L'attenzione del Comune deve essere anche sull'esecuzione dei lavori oltre che sulla scelta che comunque Renzi ha definito 'indispensabile' parlando del Sottoattraversamento. L'area scelta è la più delicata per Firenze - conclude - ci sono ancora tante cose da fare per mettere in sicurezza i binari che ad esempio non sono a trenta metri dalle abitazioni come detto inizialmente, possiamo solo ribadire la nostra contrarietà sperando che il fronte sia unico senza simboli, ma convinti" In via de' Cerretani il corteo incontra una figura nota, che con i colori sgargianti dei propri abiti attira l'attenzione della folla.
E' Vandana Shiva che si sofferma all'altezza della libreria Feltrinelli per abbracciare alcuni dei manifestanti fuoriusciti dal corteo per una foto con la rappresentante dei diritti umani. "Conta quello che c'è sopra Firenze non quello che c'è sotto - ha detto l'attivista ed ambientalista indiana - non è per il cemento che questa meravigliosa città è conosciuta, i sistemi che ci sovrastano fanno parte di qualcosa che ci crolla addosso, anche la realizzazione di grandi opere come questa sono parte del sistema che ci sovrasta" Nelle stesse ore una manifestazione di sette chilometri ha avuto luogo anche nella Val di Susa con 20 mila partecipanti, 70 mila per gli organizzatori, contrari al progetto dell'Alta Velocità. Antonio Lenoci foto di Sergio Lipari