Sviluppare robot subacquei automatici per la ricerca di “tesori” sottomarini, salvare i “grattacieli” di San Gimignano da possibili terremoti, ricostruire le ninfee di Monet o le ballerine di Degas con tecniche tridimensionali in modo che anche i non vedenti possano apprezzarle, migliorare l’apprendimento dei bambini autistici, far risparmiare energia attraverso edifici coperti da giardini rampanti, limitare lo stress nei luoghi di lavoro simulando uffici virtuali organizzati su un maggior benessere, progettare modelli di domotica per scuole a misura di studenti disabili, trovare nuovi sistemi per le traduzioni automatiche di lingue straniere, riportare a nuova vita le voci e i suoni del passato, scoprire i segreti chimici delle opere d’arte per restaurarle con maggiore efficacia. Questi, e molti altri, sono gli obiettivi di un programma finanziato da Regione Toscana con i fondi 2009 sulla ricerca: oltre 14 milioni di euro con i quali e possibile finanziare 26 fra i progetti presentati da Università e Centri di Ricerca toscani che hanno un costo complessivo che sfiora i 17 milioni di euro.
"Uno sforzo notevole che ci rende orgogliosi – sottolinea Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana e assessore con delega alla Ricerca – ma che ci rafforza anche nella consapevolezza di quanto sarebbe ancora necessario fare per aiutare una ricerca in grado di confermarsi ai massimi livelli di credibilità. Il sistema della ricerca, che di per sé è già una industria, può a sua volta generare la nascita di nuove realtà produttive". La vicepresidente sottolinea un altro aspetto ("E mi piace farlo alla vigilia della notte europea dei ricercatori, promossa per venerdì 24 settembre in 31 Paesi d’Europa"): questi nostri denari attiveranno l’assunzione di molti giovani ricercatori, di qualunque nazionalità, con modalità assolutamente trasparenti, garantendo, nel contempo, i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. La cifra inizialmente prevista dal bando (circa 12 milioni e 800 mila euro) é stata ulteriormente integrata con altre risorse regionali per arrivare a 14.275.465,61 euro. L’avviso pubblico 2009, riservato ai progetti di ricerca in scienze economiche e umane, puntava anche a favorire la collaborazione tra Università pubbliche e organismi pubblici di ricerca.
Su quell’avviso sono stati presentati ("e valutati da un Nucleo di esperti assolutamente indipendente", precisa Targetti) ben 100 progetti per un totale di finanziamenti richiesti che sfiora i 71 milioni di euro (il costo complessivo dei 100 progetti raggiunge i 90 milioni). "Dispiace molto questa enorme distanza fra denari disponibili e denari ne cessari – aggiunge Stella Targetti – anche perché dal Nucleo di Valutazione ci confermano l’elevata qualità di tutti i progetti presentati: abbiamo però un ventaglio invidiabile di possibili altri lavori, con le caratteristiche della ricerca applicata e quasi immediatamente spendibile in termini di forte ricaduta sul territorio, che non possiamo fronteggiare con le sole nostre forze". La ricaduta dei progetti (sia sul mondo occupazionale per valorizzare, con contratti di lavoro, giovani ricercatori sia sul mondo produttivo, attraverso un serio legame tra ricerca e sviluppo) è la caratteristica principale di un pacchetto che pone la Toscana – prosegue Stella Targetti - "davvero all’avanguardia". Da evidenziare anche un sostanziale equilibrio fra i centri toscani che ovviamente fanno capo alle rispettive Università e ai rispettivi organismi di ricerca: 11 i progetti presentati da Firenze (per un totale che raggiunge i 6 milioni di finanziamenti concessi), 7 da Siena (per un totale di tre milioni e 800 mila euro circa), 8 da Pisa (4 milioni e 400 mila circa). La valutazione dei progetti ha messo in campo 9 criteri: 5 di selezione (grado di innovazione, affidabilità dei proponenti, radicabilità dei risultati, validità tecnico-economica, attitudine ai rapporti di rete) e 4 di premialità (nuovi addetti, pari opportunità, pressioni ambientali, ricadute economico-industriali).
I progetti che hanno potuto ottenere il finanziamento sono quelli che hanno raggiunto quota 75/100 ("E non esistono progetti ad aver ottenuto meno di 40 punti a conferma – conclude Targetti - dell’elevata loro qualità"). Tra Regione e titolari dei 26 progetti saranno adesso stipulate convenzioni. Ciascun soggetto avrà 24 mesi per terminare la ricerca. I rapporti di lavoro dovranno rispettare la “Carta europea dei ricercatori”. La Regione si riserva attività di monitoraggio e controllo con valutazioni in itinere.
Relazioni periodiche sugli stati di avanzamento saranno pubblicate dalla Regione mentre i diritti (proprietà, sfruttamento economico, utilizzo dell’innovazione eventualmente prodotta, eventuali diritti di brevetto) apparterranno, in misura uguale, alla Regione Toscana e ai soggetti attuatori. In Toscana le disposizioni in materia di ricerca e innovazione sono contenute in una legge (la 20/2009) che non ha ancora compiuto un anno e mezzo e prevede anche una specifica Conferenza regionale. di Mauro Banchini