Firenze - "In merito alla vicenda della lettera anonima, ripresa anche da un organo di stampa, su presunte irregolarità da parte di alcuni dirigenti dell'amministrazione, resta ben poco da dire se non esprimere sconcerto. Se qualcuno è a conoscenza di violazioni normative o di comportamenti illegali, salga le scale della Procura e li denunci apertamente, anziché fare lettera anonime a cui è difficile attribuire affidabilità e attendibilità". Questa le parole del presidente della Regione Enrico Rossi in merito alla lettera pubblicata sulla stampa nei giorni scorsi.
"Tuttavia - prosegue il presidente - non vogliamo ignorare la vicenda e per questo daremo corso, attraverso la nostra Avvocatura, a tutti gli accertamenti interni necessari per verificare, rapidamente, la correttezza degli atti amministrativi. E nel caso in cui emergessero irregolarità adotteremmo gli atti di autotutela, informando in modo circostanziato la Procura della Repubblica, a cui daremo in ogni caso tutta la nostra collaborazione. Ho già detto e confermo che la Regione è una casa di vetro e trasparenza e correttezza sono la nostra stella polare". "Non sono a conoscenza se la lettera sia arrivata a tutti i destinatari e sinceramente non mi interessa.
Al contrario del Presidente Rossi, sono abituato a leggere tutta la posta che mi arriva e questa lettera a mio avviso ha tutti gli elementi 'politici' per essere presa in seria considerazione. La lettera è arrivata giovedì scorso, proprio dopo il dibattito in aula e il mio attacco politico a Rossi sulla sua riorganizzazione della macchina regionale, supportato da un minuzioso dossier sui costi e sul'eccessivo numero di dirigenti e p.o (posizione organizzativa). Evidentemente, per qualcuno, ho colpito nel segno.
Non mi voglio prestare a dare nomi che qui sono contenuti - continua Marcheschi - mi interessa solo l'ennesima conferma di un sistema di potere che denuncio da quando sono entrato in politica. Dispiace però che tutti parlino di un sistema marcio, ma nessuno esca dall'anonimato e lo denunci pubblicamente. Se davvero la Regione fosse il palazzo di vetro di cui parla Rossi, forse ci sarebbe più coraggio e meno omertà e le lettere sarebbero firmate".