È stato un malore causato da un mix di farmaci assunti in modo sbagliato a stroncare la vita di Moez Atadi, tunisino di 33 anni, detenuto presso il carcere Don Bosco di Pisa? La Procura ha aperto un’inchiesta per fare piena luce sul fatto e per stabilire se vi sono eventuali responsabilità. Stando ad una prima ricostruzione dell’accaduto, il tunisino ha incominciato a sentirsi male tra venerdì e sabato scorso. Come di prassi, il detenuto è stato subito ricoverato presso il Centro Clinico del “Don Bosco”, un centro questo di alto livello visto che è punto di riferimento di altre case circondariali. Il tunisino accusava problemi respiratori e dolori polmonari ma nulla lasciava presagire al peggio.
La sua situazione clinica ha cominciato a peggiorare nella nottata e quindi è stato disposto il trasferimento immediato presso una struttura civile più attrezzata come l’ospedale Santa Chiara ma sembra che l’uomo sia deceduto ancor prima di arrivare al pronto soccorso. Il corpo del tunisino è attualmente presso l’istituto di medicina legale a disposizione della Procura. Il pm Antonio Giaconi ha aperto un fascicolo d’indagine ed ha disposto l’autopsia che verrà eseguita domani dal medico legale Marco Di Paolo.
Saranno decisivi i prelievi ematici che serviranno per gli esami tossicologici che dovranno accertare la natura e le reali conseguenze del mix di farmaci ingerito dal tunisino. Per ora l’ipotesi di un suicidio sembra improbabile, almeno stando ai racconti dei compagni di cella, che sono stati interrogati dalla polizia penitenziaria. Il tunisino era in carcere dal 16 giugno scorso perché inottemperante ai dispositivi della legge Bossi-Fini. Con il decesso di Moez Atadi il totale dei detenuti morti nel 2010, tra suicidi, malattie e cause “da accertare” arriva a 121 (negli ultimi 10 anni i “morti di carcere” sono stati 1.681, di cui 600 per suicidio).