In origine erano destinate ad ospitare dei messaggi pubblicitari, invece la Provincia di Firenze ha deciso di utilizzare le impalcature allestite a ridosso di Palazzo Medici per inviare un messaggio di carattere umanitario. Così da questa mattina una gigantografia di Sakineh Mohammadi Ashtiani si staglia sul mercato di San Lorenzo, ben visibile dai tanti turisti che ogni giorno passano all’angolo tra via Ginori e via De’ Gori. L’iniziativa è stata voluta dal presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, per dare maggiore visibilità al suo appello, lanciato il 23 agosto, per salvare la vita della donna iraniana costretta a una finta confessione in tv che è stata condannata alla lapidazione per "adulterio durante il matrimonio".
Nella gigantografia è riportato anche l’indirizzo internet del sito che accoglie raccoglie a livello mondiale le firme di adesione all’appello. “Il movimento di opinione che si è creato in tutto il mondo per fermare la lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani sta dando i primi frutti – ha detto il presidente Barducci – ma non è ancora il momento di abbassare la voce. Per dare ancora più visibilità al nostro appello abbiamo scelto di utilizzare un luogo insolito per queste iniziative di carattere umanitario.
Però questo ci darà l’occasione di far giunger il nostro messaggio a migliaia di turisti italiani e stranieri”. Anche il sindaco di Certaldo, Andrea Campinoti, si mobilita contro la condanna a morte inflitta a Sakineh Mohammadi Ashtiani aderendo, come altri amministratori pubblici toscani e italiani, alla campagna "Cento città contro lo stoning". La mobilitazione del mondo delle istituzioni per salvare la vita a Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana costretta ad una finta confessione in tv e che è stata condannata alla lapidazione per “adulterio durante il matrimonio”, si accompagna alla mobilitazione che in queste ore vede crescere l’adesione del mondo dell’associazionismo e di migliaia di cittadini di tutto il mondo.
“Aderiamo all’appello contro questa gravissima condanna e chiediamo di salvare la vita di Sakineh – dice il sindaco Campinoti – ma più in generale vogliamo richiamare l’attenzione sulla drammatica condizione della donna in tanti Paesi del mondo, dove si può essere condannati a morte e anche in assenza di prove chiare. Invitiamo anche i cittadini e le associazioni ad aderire numerosi all’appello”.