“La Banca Monte dei Paschi di Siena è in salute, seppur in una situazione di crisi economica nazionale e internazionale, senza precedenti. Adesso è in gioco il futuro del Paese e le banche, insieme alle imprese, possono fare la loro parte per rendere più veloce la crescita”. Con queste parole Giuseppe Mussari, presidente della Banca Mps e dell’Abi, ha fotografato la ‘situazione’ finanziaria italiana, nel corso del dibattito svoltosi ieri, martedì 24 agosto, presso la Fortezza Medicea di Siena, nell’ambito delle iniziative della Festa provinciale del Pd di Siena.
All’incontro, coordinato da Stefano Bisi, vicedirettore del gruppo Corriere e da Tommaso Strambi, caporedattore de La Nazione Siena erano presenti anche Leonardo Domenici, europarlamentare del Pd, Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps e Franco Ceccuzzi, deputato del Pd. “La crisi che ha colpito il sistema economico e finanziario - ha spiegato il presidente Mussari - non ha confini e nasce dal fatto che si è pensato di poter creare ricchezza, senza produrre beni o servizi.
La Banca Monte dei Paschi ha superato meglio questa contingenza grazie ad un lavoro che non regala grandi successi immediati, ma consente di raggiungere gli obiettivi sul lungo periodo. Le banche italiane hanno avuto il merito di aver continuato a fare il loro mestiere, ognuno con il suo stile e la sua organizzazione, raccogliendo e prestando denaro, gestendo le scadenze, in poche parole continuando a fare ‘le banche’. E’ un lavoro che per essere svolto ha bisogno di disciplina, rigore, capacità di fare credito ‘buono’.
La Banca Mps è riuscita ad assolvere questo compito e continua ad essere un punto di riferimento non solo per il territorio, ma per tutto il Paese”. Alla domanda sull’avviso di garanzia ricevuto da Mussari ad inizio agosto per concorso morale in falso e turbativa d'asta, nell'ambito dell'inchiesta sulla privatizzazione dell'aeroporto di Ampugnano, il presidente di Abi ha risposto: “Vivo con serenità questo momento perché non ho nulla di cui vergognarmi. Sono cose che possono capitare, ma non devono condizionare ciò che fai né rubare tempo ed energie.
Il mio tempo è impegnato al servizio della Banca Mps e da qualche settimana anche di Abi. Se avessi un dubbio in ordine alla mia condotta non avrei esitato ad assumere le decisioni conseguenti”. Nel corso dell'iniziativa il deputato del Pd, Franco Ceccuzzi membro della Commissione Finanze della Camera ha parlato del ruolo della Banca Mps a livello nazionale e dei problemi economici del Paese. “Tutte le banche stanno ancora scontando le difficoltà di un ciclo economico recessivo che penalizza particolarmente quelle che basano la loro attività sul credito, come Mps, e non fanno finanza speculativa ad alto rischio.
Sono aziende che sostengono le famiglie e le imprese e che, in un momento di tassi così bassi, hanno indici di redditività più limitati. Per questo ho approvato e ritengo una decisione lungimirante, saggia e sana quella di non ridistribuire i dividendi da parte di Mps come scelta di medio lungo periodo che privilegia la patrimonalizzazione e quindi il rafforzamento della banca. La città e il territorio devono accompagnare e sostenere il processo coraggioso avviato negli ultimi anni da Mps, che punta all’autonomia strategica e ad essere banca di dimensione nazionale.
Un progetto che si realizza oggi dopo che in altri momenti era stato ostacolato prima dalla Banca d’Italia con Antonio Fazio e poi dall’allora governo di centrodestra. In pochi mesi sono state fuse quattro banche, una delle quali come Antonveneta conteneva una storia di più aziende, grazie anche all’apporto decisivo dei lavoratori che fanno del fattore umano un valore aggiunto per Mps. Sono molteplici le peculiarità che ha Monte dei Paschi, tutte positive, proprio nel momento in cui la crisi economica ha generato un ripensamento in certi modi di fare banca.
Ci sono istituti con oltre 5mila esuberi o altri che assumono con salari di ingresso molto bassi, che penalizzano i giovani lavoratori. La nostra banca assume per concorso sin dal 1979, ancora oggi a fronte di un lavoratore della rete che va in pensione ne assume un altro, ha mantenuto il proprio consorzio mentre altri lo hanno esternalizzato, ha da sempre moderato le retribuzioni dei manager, mentre nel resto del sistema l’eccesso di incentivo ha generato un aumento del rischio fino all’esplodere della crisi.
Siena fu lungimirante quindici anni fa, quando scelse questo modello di governance che ha puntato sull’autonomia della Fondazione dalla quale oggi il territorio riceve risorse fondamentali per favorire lo sviluppo negli anni di crescita o mantenere la coesione la solidarietà sociale come in questi anni di recessione”. Il deputato del Pd ha poi commentato la situazione politica nazionale “Sarebbe giusto andare a votare, meglio se con una nuova legge elettorale, visto che quella attuale ha privato i cittadini della possibilità di scegliere.
La priorità sulla quale dovrebbe puntare il Pd dovrebbe essere una riforma fiscale che sposti sulle rendite e sui capitali il peso della tassazione, preveda sgravi su chi lavora e intercetti i redditi parassitari. In Italia esiste un problema di equità sociale, la nostra economia è iniqua e improduttiva e il Pd si deve battere per dare una risposta a questa situazione". Dalla Banca si è poi arrivati a parlare della Fondazione Mps e del suo ruolo con il presidente, Gabriello Mancini: “La nostra strategia - - ha detto Mancini - per gestire questa emergenza è iniziata da tempo, diversificando il patrimonio e sostenendo la Banca Mps, affinchè mantenesse la propria indipendenza strategica, il legame con il territorio e la non scalabilità.
Sul fronte delle erogazioni abbiamo iniziato l’esame delle domande, le cui risposte dovranno essere date basandoci su due principi fondamentali: mantenimento del sistema di welfare e sostegno allo sviluppo economico. La riduzione delle risorse ci impone una riflessione, quella di non considerare gli interventi della Fondazione come scontati, ma come investimenti oculati che consentano al nostro territorio di continuare a distinguersi per la qualità della vita”. La seconda parte dell'incontro è stata infine dedicata alle riforme che necessita il sistema bancario internazionale con l'eurodeputato Leonardo Domenici: “La crisi - ha detto Domenici - ci ha posto davanti alcune domande a cui occorre dare risposte per superare questa fase storica: attuare una vera riforma democratica del sistema europeo, renderlo più trasparente, tornare a finanziare l’economia reale.
La Banca Mps può lavorare per democratizzare il sistema finanziario europeo, senza ripetere come un mantra che il sistema bancario ha resistito, ma partendo da questo sistema per fare le riforme necessarie. Abbiamo bisogno di strumenti che passino da questa particolarità italiana positiva per costruire una prospettiva di speranza, con investimenti di medio e lungo termine, e diano risposte a problemi come quello della disoccupazione giovanile".