Accoglienti sì. Occupati no! Si riassume in quattro parole il pensiero di monsignor Angiolo Livi, a San Lorenzo dal 23 luglio 1980, classe 1914, che si è rivolto a Renzi e Giani presenti nel quartiere fiorentino per i tradizionali festeggiamenti del 10 agosto. La giornata si era aperta come da programma con il corteo della Repubblica Fiorentina che, partito dal Palagio di Parte Guelfa, dopo aver toccato Palazzo Vecchio, aveva raggiunto la Basilica di San Lorenzo per la santa messa celebrata da monsignor Angelo Livi, con l’offerta dei ceri da parte del sindaco Renzi e la benedizione alla città di Firenze.
E proprio il sindaco Matteo Renzi ha espresso apprezzamento per le parole del prelato: “È una figura importantissima per Firenze e per il quartiere di San Lorenzo - ha detto Renzi -. È un punto di riferimento, un uomo coraggioso, libero. San Lorenzo è una realtà meravigliosa: noi dobbiamo essere capaci di accogliere le persone che vogliono venire a gustare la bellezza di questo quartiere, ma di non lasciarsi occupare”. “Io sono molto ottimista - ha aggiunto il sindaco - perché ci sono tutte le condizioni perché il recupero centimetro dopo centimetro della città possa avere in San Lorenzo uno dei suoi fiori all’occhiello”. La festa di San Lorenzo costituisce da sempre l’occasione del ricordo dei legami fra la città e la prima chiesa consacrata del centro di Firenze, addirittura nel 393 dopo Cristo da Sant’Ambrogio.
San Lorenzo costituisce festa popolare per eccellenza nella storia della città. Questa fu valorizzata soprattutto dall’insediarsi della famiglia Medici nel quartiere di San Lorenzo con la costruzione del palazzo che Cosimo il Vecchio commissionò a Michelozzo nel 1444 e da allora la famiglia Medici volle associare alla Basilica la “Cappella di famiglia” portando alla sepoltura tutti gli esponenti principali: da Cosimo il Vecchio “pater patrie” fino ad Anna Maria Luisa, Elettrice Palatina sepolta nella sacrestia.
(fp)