Firenze, 28 Luglio 2010- Il Tribunale di Firenze, nella persona della dott.ssa Isabella Mariani, ha rigettato l'appello della Hewlett Packard Italia S.r.l. (HP) contro la sentenza del Giudice di Pace di Firenze, dott. Alberto Lo Tufo, che nell'ottobre 2007 aveva riconosciuto il diritto al rimborso per la licenza del sistema operativo Windows preistallato sul PC, mai attivata. Non si conoscono ancora le motivazioni della sentenza, che pare però affermare il diritto all'acquisto esclusivo dei soli prodotti che si scelgono, si vogliono e sopratutto si conoscono.
Nella fattispecie il solo Pc senza il software. Il Giudice di primo grado prima, e oggi anche il Tribunale civile in secondo grado che ha confermato la sentenza, hanno accolto i rilievi dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori. La causa, promossa dal consulente informatico, Marco Pieraccioli, assistito dagli avvocati dell'Aduc Anna Maria Fasulo e Claudia Moretti, era fondata sulla clausola contenuta nella licenza d'uso del sistema operativo Microsoft (Eula), che dice "qualora l'utente non accetti le condizioni del presente contratto, non potrà utilizzare o duplicare il software e dovrà contattare prontamente il produttore per ottenere informazioni sulla restituzione del prodotto, o dei prodotti e sulle condizioni di rimborso in conformità alle disposizioni stabilite dal produttore stesso".
HP si era difesa negando il rimborso in quanto il computer sarebbe stato inscindibile dal sistema operativo, non tanto per problemi tecnici ma commerciali. Hp si era chiamato fuori dal “contratto” Eula, la cui titolarita' attribuiva solo ed esclusivamente a Microsoft, senza però chiamarla in causa.