(28 ottobre 2003) – Approvato dal Consiglio Provinciale (23 voti a favore: maggioranza, Prc ed il consigliere di An Giorgetti, 8 astenuti: la Casa delle Libertà) la Convenzione tra il Comune di Scandicci, l’Università di Firenze e la Provincia per l’utilizzazione della Villa di Castelpulci. “Occorreva trovare una soluzione di alto profilo – ha spiegato il Consiglio il Presidente Michele Gesualdi – e per questo stipulammo un’intesa con l’allora Ministro per i Beni Culturali Giovanna Melandri per un finanziamento, pari al 50%, per il recupero dell’immobile, oggi la convenzione impegna la Provincia, proprietaria di tutto il complesso, a cedere in comodato gratuito all’Università per 30 anni la villa, a decorrere dalla sua effettiva consegna e ci vorrà ancora qualche anno prima della conclusione dei lavori per realizzarci corsi di moda, design, arte e musica.
L’Università s’impegna a sostenere tutti gli oneri di gestione e s’impegnerà nella manutenzione mentre il comune di Scandicci s’impegna a realizzare un primo intervento di viabilità comunale per oltre un miliardo di vecchie lire, per consentire l’accesso ed il deflusso dal complesso. Il comune di Scandicci s’impegna, inoltre, a realizzare ogni idonea integrazione alla segnaletica stradale ed a predisporre una rete di trasporti pubblici per poter arrivare velocemente a questa nuova sede universitaria.
Rimane fuori dalla convenzione l’utilizzo degli appartamenti, un corpo adiacente ma staccato dalla villa. Erano gli appartamenti della servitù che saranno ristrutturati ed utilizzati dai docenti, non residenti, che parteciperanno a stage e dagli studenti che ne avessero eventualmente bisogno. In verità non saranno molti gli appartamenti e la gestione sarà affidata all’azienda per il diritto allo studio. Verrà infine ristrutturata anche la cappella che conserva ancora molti arredi e decori ed è di grande interesse artistico: sarà riaperta alle funzioni religiose in accordo con la curia fiorentina”.
Critico Corsinovi (Udc) secondo cui la convenzione è troppo generica: “Mancano indicazioni sugli impegni di spesa e c’è indeterminatezza – ha detto Corsinovi – circa l’individuazione degli edifici oggetto della concessione d’uso gratuito all’Università. Le convenzioni, di solito, non sono a costo zero, c’è da capire a chi faranno carico determinate spese. Infine non è stato definito il ruolo di cogestione o meno del comune di Scandicci”. Soddisfatto Vignoli (Ppi-Margherita): “La scelta per l’utilizzo di Castelpulci è indovinata al 100% e mette in risalto il rapporto dell’amministrazione col territorio”.
Perplesso si è detto Bevilacqua (FI) in quanto non è stata indicata la data d’inizio della convenzione “Nessuno ci ha ancora detto quando termineranno i lavori – ha chiesto Bevilacqua – allora perché decidere già che la convenzione con l’Università durerà 30 anni. La Provincia ha i suoi impegni ma l’Università no. Non ci sono, inoltre, planimetrie sui locali destinati ai docenti ed agli studenti di questa facoltà. Sono molti gli interrogativi presenti che ci spingono a chiedere perché dobbiamo firmare questa convenzione ora.
Vorremmo capire di più”. D’accordo sulla stipula dell’atto Matteoli (Ds): “La convenzione va fatta ora mentre i lavori sono in corso perché se c’è da intervenire per eventuali modifiche lo si può fare velocemente. L’unica cosa sulla quale dovremo tornare a discutere – ha concluso Matteoli – è l’entità dell’affitto per le stanze della foresteria dove andranno docenti e studenti e l’utilizzo della cappella”. Per D’Amico (Prc) il percorso per arrivare alla convenzione è stato tortuoso “Ma alla fine il bene pubblico è stato valorizzato con un settore strategico come la moda.
E sono già 800 gli studenti impegnati ed interessati a questo progetto. L’unico rammarico – ha detto D’Amico – è che la giunta fa le delibere e poi non le valorizza. Questa è, infatti, una delle operazioni più importanti fatte dalla giunta. La moda ha bisogno di sviluppo ed è giusto creare sinergie col territorio e con l’Università”. Infine Filippini (FI) che ha ribadito come non ci sia tutta questa urgenza per chiudere su Castelpulci: “Anche perché nella convenzione si dice che il comune di Scandicci farà la strada ma non si dice altro, si parla dello stanziamento di un miliardo di vecchie lire ma non si spiega quanto sarà lunga la strada e come verrà fatta”.