L'Università di Parma a lezione di vino in Toscana

Una delegazione di studenti di Scienze Gastronomiche dell'Università di Parma in tour attraverso i grandi nomi dell’enologia. Un viaggio sensoriale tra i migliori vini toscani.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2010 12:35
L'Università di Parma a lezione di vino in Toscana

Alla ricerca del vino italiano attraverso le grandi famiglie. Dal 28 al 30 giugno, gli studenti del corso di laurea in Scienze Gastronomiche della Facoltà di Agraria dell’Università di Parma - accompagnati dai docenti Silvana Chiesa di storia e cultura dell'alimentazione, Paolo Tegoni di degustazione critica, Andrea Fabbri di viticoltura e olivicoltura - saranno protagonisti di un tour nell’ambito del programma Summer School, in Toscana sulle tracce del Carmignano, del Chianti Rufina, del Bolgheri e del Brunello di Montalcino, raccontato attraverso le storie delle famiglie del vino e le tradizioni vitivinicole tramandate di generazione in generazione.

Nelle vene dei produttori dei vini più “nobili” del Granducato scorre sovente sangue blu e ogni nuovo bouquet sensoriale rappresenta una pietra preziosa da incastonare nella corona della nobile famiglia che lo produce. La prima tappa del tour dedicato alle grandi famiglie del vino sarà lunedì 28 giugno sulle colline di Carmignano, nella cantina della Tenuta di Capezzana di proprietà della famiglia dei Conti Contini Bonaccosi. La Tenuta di Capezzana è protagonista di una storia unica nel suo genere: nell'Archivio di Firenze è stata infatti trovata una pergamena dell’804 che attesta la produzione in questa tenuta di vino ed olio già ai tempi di Carlo Magno, ovvero oltre 1200 anni fa.

I ragazzi saranno ricevuti da Beatrice Contini Bonaccosi, che illustrerà loro la storia di famiglia e ne presenterà l’attività, seguita da una degustazione di olio e vino e dal pranzo nel piccolo ristorante aziendale. Beatrice è una delle figlie del Conte Ugo, a cui si deve dare ampiamente merito per l'interessamento e l'impegno profuso per l'ottenimento del riconoscimento della DOC prima e DOCG dopo al Carmignano. Dal Carmignano della Tenuta di Capezzana al Chianti Rufina DOCG prodotto al Castello di Nipozzano dai Marchesi de’ Frescobaldi.

Un tuffo sensoriale in cantina insieme al Marchese Lamberto, che presenterà l’azienda e la storia familiare prima di invitare tutti i presenti ad una degustazione dei vini prodotti. La terza tappa del tour intorno ai vini delle grandi famiglie si ferma a Montalcino, culla del celeberrimo Brunello, per una cena-degustazione all’Osticcio prima di immergersi in un intenso timetable a base di Brunello martedì 29 giugno, quando verranno ricevuti al Castello Banfi da Tommaso Bucci, che guiderà il gruppo in un itinerario che parte dal Castello per raggiungere il Museo del Vetro e la Cantina prima di concludersi all‘Abbazia di Sant‘Antimo.

Castello Banfi è conosciuto in tutto il mondo per aver contribuito in maniera fondamentale a dare una nuova vitalità al Brunello di Montalcino dopo la fase difficile che questo vino ha attraversato negli anni Trenta. La storia e il mito del Brunello di Montalcino nascono comunque assai prima, intorno al 1870 grazie alla famiglia Biondi Santi, proprietaria della Fattoria del Greppo. A quel tempo fu Clemente il pioniere di questo vino destinato a diventare una perla della vitivinicoltura mondiale, oggi il padre del Brunello si chiama Franco Biondi Santi e porta avanti una secolare tradizione di famiglia che lo colloca a pieno titolo nell’olimpo dell’enologia.

Non poteva pertanto mancare in questo viaggio alla scoperta delle famiglie del vino, la visita - mercoledì 30 giugno mattina - alla Fattoria del Greppio, alle sue vigne e alla cantina, dove è previsto un assaggio dalle botti del Brunello in maturazione. Chiusura in bellezza, nel pomeriggio del 30, a Bolgheri presso la Tenuta San Guido dove il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta presenterà la storia della famiglia, le vigne e la Cantina, oltre a offrire a conclusione della visita una degustazione dalle botti del miglior Bolgheri.

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