Pietro da Cortona in mostra a Firenze

Le creazioni inventive e pittoriche di Pietro da Cortona, in mostra a Casa Buonarroti, dimora degli anni fiorentini del grande artista barocco.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 giugno 2010 14:52
Pietro da Cortona in mostra a Firenze

Il nome di Pietro Berrettini (1597–1669), più noto come Pietro da Cortona, è senza dubbio sinonimo del Barocco in pittura, e non soltanto per l’attività romana dell’artista, ma anche per quanto riguarda Firenze: l'artista operò lungamente, a più riprese, tra il 1637 e il 1647, nel capoluogo granducale, lasciando sue tracce come frescante nelle celebri stanze di Palazzo Pitti, come pittore nelle chiese, e anche come architetto. E' significativo che la mostra fiorentina “Una gloria europea.

Pietro da Cortona a Firenze” sia stata allestita sino all'11 ottobre a Casa Buonarroti, il palazzo dove il Berrettini dimorò nei suoi soggiorni fiorentini, ospite di Michelangelo Buonarroti il Giovane, mecenate, letterato di nome ma anche cortigiano fedele alla casata medicea. In questa casa Pietro da Cortona, per manifestare riconoscenza all’amico e generoso ospite, lasciò testimonianze importanti della sua arte. Si veda l’affresco "Buonarroto di Lodovico è nominato conte palatino da papa Leone X" (nella Camera della Notte e del Dì) ma, soprattutto, le preziose e raffinatissime tarsie lignee: la meravigliosa Vergine col Bambino inserita sopra la mensa dell’altare della Camera degli Angioli e le sei porte a doppia anta della Galleria, splendenti di legni di vari colori e di intarsi madreperlacei. Questi pezzi fanno parte della mostra, pur rimanendo nelle sale secentesche del museo, che viene così coinvolto nel percorso espositivo. La mostra appare particolarmente significativa, sia per la presentazione di importanti pezzi inediti o comunque poco noti, sia per l’impostazione critica, affascinante e insolita, inesplorata, di nuova angolatura.

Per il decennio che vide Firenze aprirsi al Barocco, sono esposti dipinti e disegni eseguiti da Pietro da Cortona prima e durante il suo periodo fiorentino. Provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, le opere in mostra testimoniano i nuovi percorsi artistici indicati dalla Roma dei Barberini e destinati ben presto a diffondersi in tutta l’Europa. Verso il 1660, prima della morte del grande artista, il contagioso fenomeno del “cortonismo” era già diffuso nelle maggiori corti europee: opere originali del Berrettini erano state inviate quali doni diplomatici, o acquistate da ambasciatori e agenti.

Allievi prediletti, quali Ciro Ferri, e seguaci più o meno diretti, come il Volterrano, Raffaello Vanni, Livio Mehus, Giovan Battista Foggini e molti altri, per citare solo gli italiani, contribuirono a diffondere il lessico cortonesco. L’ultima sezione della mostra presenta una splendida campionatura di dipinti inediti, sculture e preziosi oggetti d’arte relativi alla tarda stagione secentesca e all’immenso lascito di Pietro da Cortona, artista papale ma anche granducale. La mostra è stata realizzata con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze ed è corredata di un catalogo edito da Silvana Editoriale, che contiene i contributi dei curatori Roberto Contini e Francesco Solinas. di Alessandro Lazzeri

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