L’evento espositivo (Palazzo Strozzi, 24 settembre 2010-23 gennaio 2011) costituisce la prima mostra interamente dedicata all’opera pittorica di Agnolo di Cosimo Tori, detto il Bronzino (1503-1572), pittore fra i più grandi dell’arte italiana, che incarna la pienezza della ‘maniera moderna’ negli anni del governo di Cosimo I de’ Medici, e rappresenta uno degli apici espressivi del Cinquecento. Egli ha saputo esprimere nelle sue opere l’eleganza della corte medicea attraverso austera bellezza, ‘naturalità’ e, al contempo, aristocratico e algido splendore. Firenze è ovviamente luogo privilegiato per una mostra monografica su di lui, giacché soprattutto agli Uffizi (ma anche negli altri musei e nelle chiese della città) sono conservati alcuni dei suoi capolavori.
Quest’esposizione si avvarrà comunque di prestiti dai più importanti musei del mondo e potrà offrire al visitatore la possibilità di ammirare una sessantina di opere dell’artista sulle settanta circa da lui dipinte, più altre di Pontormo, che fu suo maestro e col quale ebbe un sodalizio durato tutta la vita. Ai dipinti del Bronzino, dove spicca la scultorea definizione delle forme, saranno poi affiancate sculture di maestri di pieno Cinquecento, come Benvenuto Cellini, il Tribolo, Baccio Bandinelli, Pierino da Vinci, che con lui ebbero rapporti amichevoli e scambiarono sonetti.
Concluderanno la mostra pochi dipinti di Alessandro Allori, che del Bronzino fu allievo prediletto. L’ideazione e la progettazione avvenute con largo anticipo permetteranno di offrire ai visitatori non solo le ultime novità critiche e filologiche, ma anche quanto emergerà dall’impegno costante dei curatori e del comitato scientifico nei quattro anni di lavoro che hanno preceduto l’apertura dell’esposizione. Saranno presentate in mostra tre opere inedite del Bronzino, due delle quali, documentate e ricordate da Giorgio Vasari, si credevano invece perdute: il Crocifisso dipinto per Bartolomeo Panciatichi, e il San Cosma, laterale destro che accompagnava la Pala di Besançon quando in origine si trovava a Palazzo Vecchio nella Cappella di Eleonora di Toledo.
Il loro ritrovamento ha permesso di gettare nuova luce sull’opera del Bronzino e sui suoi legami con uomini toccati dall’eresia religiosa e frequentatori della corte medicea prima del 1550. Terzo fra i dipinti inediti presentati in mostra è un Cristo portacroce attribuibile agli anni ultimi della sua attività. La mostra è pensata per far meglio conoscere un artista fra i più lirici di tutto il Cinquecento, tenendo dunque ben presenti le esigenze di un’affidabile divulgazione e non solo quelle di chi per professione coltivi la storia dell’arte.
Accogliendo una scelta di opere solo di altissimo livello, essa permetterà a un largo pubblico di ammirare e comprendere, attraverso confronti diretti per la prima volta possibili, gli inarrivabili vertici poetici raggiunti dal Bronzino: raffinato pittore di corte, ma anche poeta burlesco capace di alternare registri espressivi solo all’apparenza opposti: dal petrarchismo più aulico alle ironiche rime bernesche, come ne "Il piato" dove egli descrive un viaggio immaginario e simbolico attraverso le viscere di un gigante. La mostra riunirà molti capolavori del Bronzino, alcuni dei quali verranno esposti per la prima volta insieme.
Accanto alle creazioni conservate agli Uffizi, la mostra presenterà opere quali l’Adorazione dei pastori e l’Allegoria di Venere e Amore del Szépművészeti Múzeum di Budapest, Venere, Cupido e satiro della Galleria di Palazzo Colonna, il Ritratto di giovane con libro del Metropolitan Museum of Arts di New York, la Sacra famiglia con sant’Anna e san Giovannino nelle versioni del Louvre di Parigi e del Kunsthistorisches Museum di Vienna, ma anche tavole provenienti dal Getty Museum e dalla National Gallery di Washington.
La lunga preparazione della mostra ha permesso anche un’ampia e fondamentale campagna di restauri che permetterà al visitatore di ammirare molti dei capolavori del Bronzino apprezzando appieno la straordinaria qualità di una materia pittorica, capace di gareggiare con la preziosità dello smalto e delle pietre dure, riconosciuta dalle fonti storiografiche come determinante per la fama dell’artista. Il Comitato scientifico internazionale è composto dai maggiori esperti della pittura del Cinquecento, i quali hanno contribuito al catalogo della mostra con interventi di alto valore scientifico sia nei saggi che nelle schede di ciascuna opera.
Questa esposizione giocherà un ruolo centrale in una rinnovata lettura dell’artista insieme alla grande mostra Drawings of Bronzino che in aprile si è chiusa al Metropolitan Museum of Art di New York. L’esposizione sarà divisa in sette sezioni tematiche che permetteranno di ragionare su aspetti dell’opera del Bronzino e nel contempo di seguirne in sequenza cronologica la vicenda, dalla formazione all’eredità lasciata. L’ideazione del progetto è di Cristina Acidini, Soprintendente del Polo Museale fiorentino, Carlo Falciani, fra i maggiori esperti dell’artista, e di Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi.
La curatela della mostra e del catalogo sono di Carlo Falciani e Antonio Natali Mostra promossa e organizzata da Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Palazzo Strozzi, Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze, con il sostegno del Comune di Firenze, della Provincia di Firenze, della Camera di Commercio di Firenze e dell’ Associazione Partners Palazzo Strozzi e con il contributo della Regione Toscana.