Simbolo di sobria e raffinata eleganza. Accessorio chic per lei e dandy per lui. A raccontare il suo intramontabile fascino icone di stile come Jaqueline Kennedy, Audrey Hepburn, Federico Fellini e la Regina Elisabetta. E' il cappello di paglia intrecciata protagonista di un'originale mostra itinerante, "Dalla spiga al cappello", che dalla Svizzera dove ha inaugurato la scorsa primavera sbarca nella città simbolo del made in Italy e dell'artigianato: Firenze.
Allestita nella cripta del Museo Marino Marini in Piazza San Pancrazio la rassegna resterà in città fino al 31 luglio per poi chiudersi in autunno a Luton, in Inghilterra. Un filo di paglia è infatti il trait d'union che nella storia del secolo scorso ha intrecciato il destino industriale di Svizzera, Toscana e lnghilterra attive nella produzione di cappelli di paglia. Cinque i moduli espositivi messi a punto da un team tutto lucernese composto dall'ideatrice della rassegna Caroline Felber (idea, ricerche, www.huete.ch), Robi Müller (www.shape.to; direzione progettuale, ricerche), Martina Nievergelt (scenografia), Jörg Grüniger (graphic design), Urs Hangartner (ricerche, redazione), Kubik, Horw-Luzern (costruzioni).
Immersi in un allestimento ricco di fotografie e testi, documenti multimediali e cappelli in paglia da toccare e provare, la mostra voluta e promossa dall'Osservatorio dei Mestieri d'Arte della Toscana (www.osservatoriomestieridarte.it) che dal 2006 lavora alla valorizzazione dell'eccellenza dell'artigianato artistico e del fatto a mano, apre con un percorso storico-didattico in cui lo spettatore potrà scoprire le materie prime, i prodotti e le relazioni commerciali che guidarono il felice triangolo internazionale Svizzera-Italia-Inghilterra (e le città simbolo della produzione di cappelli di paglia Wohlen-Firenze-Luton).
E se il secondo modulo 'economico-sociale' approfondisce il rapporto tra mano d'opera e macchinari nell'epoca dell'industrializzazione, il terzo seduce fashion addicted e designer. La sezione, infatti, propone i diversi modelli dei cappelli introducendo lo spettatore a quell'arte sottile e, oggi quasi introvabile, di realizzare l'accessorio capello in paglia grazie ad un vero e proprio atelier di modiste. Infine il prodotto in tutto il suo splendore: una collezione di "cappelli di alta moda" prodotta appositamente per l’occasione. Nella tappa italiana della rassegna “Dalla Spiga al Cappello” che in Svizzera ha registrato un grande successo di presenze, viene ospitata non a caso nella suggestiva cripta di quella che fu la chiesa di San Pancrazio ed oggi è il Museo Marini Marini.
Un luogo d'arte che ben si presta alla valorizzazione di creazioni fatte a mano. La rassegna ospita infatti anche nove importanti artigiani di cappelli di paglia che ancora sono attivi nella produzione a Campi Bisenzio, Signa e Firenze. A loro viene dedicato uno spazio ad hoc per esibire il meglio dei loro intrecci artistici. Fili di paglia ma anche organze, forme in alluminio e macchinari d'epoca, materie prime usate dai modisti toscani apprezzati dalle migliori boutique del mondo e ambiti per i dettagli dagli stilisti dell'alta moda. Tra le chicche dell'allestimento italiano messo a punto grazie all'Associazione OmA, anche la possibilità di seguire da vicino la lavorazione di un cappello insieme ad un artigiano in mostra, e una sorpresa a tema voluta dal Museo Marino Marini. Il Museo ospiterà una sezione dedicata ai cappelli in paglia di Marina Marina, moglie di Marino Marini, appositamente tornati all'antico splendore grazie al restauro di Caroline Felber, ideatrice della Mostra. Con il patrocinio e il sostegno dell'Ambasciata di Svizzera in Italia.
Catalogo della mostra con illustrazioni - numero speciale della Rivista Handwerk 1/2010, tedesco, italiano e inglese, 52 pagine 10 euro.