Un mestiere che rischia di sparire

Un artigiano di oltrarno lavora sette mesi su un'opera unica e poi la espone per richiamare l'attenzione su una professione che rischia di scomparire per mancanza di interesse pubblico, di rilancio economico e di ricambio generazionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2010 09:19
Un mestiere che rischia di sparire

In Oltrarno presentata un'opera unica dell'artigiano scultore e cesellatore Stefano Vigni. Si tratta di un vaso di porcellana decorata, lavorata a mano e riproducente un esemplare presente al museo di Versailles datato fine '700. Il Club Paradiso ha ospitato questa esposizione per dare risalto alla tradizione del quartiere, fin dalla sua nascita luogo prediletto dell'artigianato fiorentino, ricco di botteghe e di maestri che negli anni hanno realizzato arredi ed oggettistica di pregiata fattura, commissionata dall'estero spesso e finita fuori Italia. Il ricambio generazionale ha interrotto molte volte il corso vitale di alcune botteghe, si è aggiunto poi il duro mercato del settore, trovare collezionisti ed appassionati disposti ad investire in restauri così come nell'acquisto di opere su misura è sempre più difficile. "Ho voluto fortemente questa presentazione - spiega l'autore dell'opera Stefano Vigni - perché ogni lavoro di lunga durata, ogni interpretazione artistica di un artigiano merita poi il giusto risalto, ma non per me stesso, quanto per una categoria che rischia di scomparire soffocata in una città che cambia" "Qui, in questo vaso - ci spiega - troviamo riunite varie arti, dal maestro che ha lavorato la porcellana fino a noi che l'abbiamo impreziosita e decorata, nel nostro laboratorio, senza ulteriori passaggi, da noi realizziamo i modelli, lavoriamo i metalli con precisione d'alta scuola d'oreficeria" "Le dirò di più - esclama il maestro artigiano - per rendere l'idea della precisione del nostro lavoro, quando mi è capitato di realizzare una parte di un'opera, ad esempio di una enorme libreria di sei metri per sei, riproduzione di un modello unico della Francia di Luigi 16, sono arrivato sul luogo del montaggio, a casa del facoltoso collezionista, assieme al maestro falegname che ha realizzato la struttura portante in legno, senza conoscerlo, senza averlo mai visto, e così lui non conosceva me, eppure le parti combaciavano perfettamente, gli incastri tra le mie colonne in metallo ed i suoi scaffali tornavano al millimetro, questo è artigianato" "Partiamo da una lastra d'argento di 8 millimetri - continua Vigni - e creiamo vassoi di frutta, piatti da portata decorati, e tanti altri oggetti preziosi che si possono trovare sono nelle antiche botteghe.

Ho sessant'anni e vorrei che i miei figli Lorenzo e Riccardo possano ereditare con la ditta anche la passione per questo lavoro che mi ha regalato tante soddisfazioni" Ma come mai i giovani non esprimono interesse verso questa professione, da cosa deriva la disaffezione verso l'artigianato artistico? "I problemi sono contingenti - commenta Vigni - non ultima l'assenza di laboratori scolastici, molta teoria e poca pratica, per quella ci saremmo noi, io sarei pronto ad insegnare, ma mi è stato chiesto a volte di andare nelle scuole, mentre noi artigiani preferiamo stare a bottega e sarebbe bello se fossero i ragazzi a venir da noi, poi ci penserei io a farli appassionare al lavoro.

Vede, in tutti questi anni, mi son alzato per andare a lavoro sempre con l'entusiasmo, perché mi piace perché è un'attività splendida e questo messaggio vorrei che arrivasse principalmente ai giovani" Attorno al piedistallo che regge l'opera tanti sguardi ammirati, ma non ci troviamo in un Museo statale, né in una collezione privata di qualche Fondazione, siamo in un locale aperto al pubblico in pieno centro storico, lo stesso effetto che questo vaso farà in casa del committente che ha atteso 7 mesi di lavoro per poter annoverare tra i preziosi di famiglia anche il vero artigianato fiorentino. La foto è tratta dall'album di Lonelytraveller_76 su Flickr.

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