Riunione video e allenamento nel programma mattutino della Montepaschi. Alla vigilia della finale scudetto 2009/2010 contro l’Armani Jeans Milano (gara-1 domani alle 20.30 al PalaMensSana), Simone Pianigiani racconta le proprie sensazioni. “Siamo giunti al momento che volevamo vivere fin dall’inizio dell’anno. Volevamo essere qui a giocare questa serie perché tutti sappiamo cosa rappresenta per noi. Affronteremo, per una grande finale, l’avversario più completo, più tosto più esperto e più in fiducia”. Milano ha un roster lunghissimo e ha dimostrato di poter contare su protagonisti sempre diversi. “Ci sono due considerazioni da fare.
La prima riguarda la loro continuità difensiva che c’è sempre stata anche durante la stagione quando, complici alcuni infortuni, il roster è stato meno competo. La loro capacità di soffrire li ha resi una squadra tosta e dura. Poi adesso hanno aggiunto talento con tanti interpreti capaci di risolvere offensivamente la partita e giocatori intercambiabili che consentono alla squadra di assumere assetti molto diversi. Milano è senza dubbio una squadra che ha tutto per vincere ed è stata costruita, del resto, per raggiungere questo obiettivo.
D’altronde se sei Milano e ti chiami Armani puoi che ambire a quel solo obiettivo”. Protagonisti diversi e capacità di vincere in trasferta. Il fattore-PalaMensSana sarà quindi determinante. E per Siena sarà un altro grande appuntamento. "Credo che ci siano tutti i presupposti per una grande serie di finale scudetto. Ci sono grandi campioni da entrambe le parti, ci sarà da una parte l’entusiasmo che la nostra città sta vivendo in questi anni meravigliosi e irripetibili e dall’altra il desiderio di una grande metropoli che sogna di tornare a vincere.
Milano è alla terza finale in 6 anni, si sente pronta ad andare fino in fondo, arriva in grande fiducia. L’esperienza dei suoi giocatori, abituati a questo tipo di partite, fa sì che anche in trasferta le mani non tremino. Ma anche noi sappiamo bene che chi vuole aggiudicarsi la serie deve andare a vincere fuori casa. Lo abbiamo fatto negli anni passati ed è uno dei motivi per cui abbiamo portato a casa gli ultimi tre scudetti”.