La distanza (fisica) tra Italia e Cina potrebbe accorciarsi: o almeno potrebbero ridursi i tempi per raggiungere la Cina dall'Italia e viceversa. All'aeroporto di Pisa si lavora per un collegamento diretto con Shangai. Lo ha ricordato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, incontrando a Firenze He Guoqiang, membro permanente del Politburo del Partito comunista cinese. Ma Cina e Italia potrebbero avvicinarsi grazie anche ad una maggiore cooperazione, in Toscana, tra aziende toscane e aziende cinesi.
Abbigliamento e tessile sono il primo banco di prova. E' un altra prospettiva di collaborazione su cui la Regione sta lavorando, assieme alla possibilità di ospitare in Toscana alcune iniziative legate all'anno della cultura cinese in Italia e ad un programma di cooperazione per formare funzionari cinesi sulle politiche sa nitarie regionali. Di tutto questo Rossi ha parlato con l'esponente delle delegazione cinese, ricevuta a Palazzo Strozzi Sacrati che è la sede della presidenza della Regione.
Pisa-Shangai senza scalo, per passeggeri e merci Il nuovo volo diretto con la Cina dovrebbe partire da Pisa. I responsabili della società che gestisce l'aeroporto stanno valutando con la compagnia cinese AirChina la possibilità di un collegamento con Shangai, per passeggeri e merci. Faciliterebbe lo sviluppo di relazioni commerciali, turistiche e culturali, oltre che facilitare i viaggi in madre patria della numerosa comunità cinese che risiede in Toscana. Perché la trattativa possa concludersi rapidamente e in modo positivo la Regione auspica un diretto interessamento delle autorità cinesi.
Cinesi e toscani alleati: si parte con il tessile Il tessile e l'abbigliamento potrebbe invece essere il primo settore in cui sperimentare joint ventures tra aziende italiane e aziende cinesi che lavorano in Toscana. Allo studio c'è anche lo sviluppo di iniziative congiunte sulla certificazione di qualità dei prodotti per il mercato europeo e globale. Incentivi per gli investitori esteri La Toscana vuole attrarre dall'estero investimenti produttivi sul suo territorio.
Per questo ha costituito di recente uno speciale ufficio, operativo dalle prossime settimane, che sarò l'interfaccia unica con gli investitori in modo da favorire, snellire e velocizzare il rapporto con la pubblica amministrazione a tutti i livelli. Potranno approfittarne imprese cinese, ma l'opportunità è chiaramente aperta a tutti. L'ufficio sarà alle dipendenze della presidenza della Regione ed avrà a disposizione alcune aree, vergini o da recuperare, su cui realizzare nuovi insediamenti industriali.
L'ufficio potrà contare anche su un catalogo di agevolazioni: procedure più snelle e tariffe più basse. Lo stesso ufficio si preoccuperà di attivare con Università e centri di ricerca toscani i percorsi formativi necessari per le professionalità richieste. Un forum ad ottobre sulla cooperazione tecnologica Per l'Anno della cultura cinese in Italia la Toscana si candida invece a promuovere ed ospitare iniziative, sempre da organizzare assieme, che valorizzino la vocazione dei rispetti territori in materia di innovazione e cooperazione tecnologica.
Per ottobre è già stato messo in programma un forum che prevede una conferenza sulla cooperazione tecnologica e l'innovazione, dialoghi sul trasferimento tecnologico, incontri tra imprese cinesi e italiane e visite di studio. A scuola di sanità L'ultimo terreno di scambio riguarda le politiche sanitarie. La Toscana propone una sorta di scuola per i funzionari pubblici cinesi d ella sanità che operano a più livelli nelle diverse articolazioni amministrative. Si parte dal modello toscano.
Sono previste visite alle diverse eccellenze, pubbliche e private, dell'industria della salute toscana. di Walter Fortini