Il Convegno internazionale di studi "Fra commedia e musica. Richard Strauss e Die Frau ohne Schatten" si inaugurerà martedì 27 aprile, alle ore 17, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Organizzato dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e dal Kunsthistorisches Institut in Florenz Max-Planck-Institut in collaborazione con il Comune di Firenze e l´Università degli Studi di Firenze, riunisce alcuni dei maggiori studiosi straussiani del mondo in occasione dell´inaugurazione del 73° Maggio Musicale Fiorentino.
Il convegno internazionale di studi dedicato a Zubin Mehta e Max Seidel cittadini onorari di Firenze è a cura di Mario Ruffini e Giovanni Vitali. di Silvia Languasco Programma Martedì 27 aprile 2010 – ore 17:00 Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento Presiede Riccardo Chiaberge Mario Ruffini Introduzione al convegno Da quando Max Seidel ha istituito nel 2002 il Dipartimento dei “Progetti di musica e arti figurative”, molte sono state le collaborazioni fra il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e il Kunsthistorisches Institut in Florenz: dalle presentazioni delle opere in scena al Maggio.
Questo nuovo appuntamento, che fa da preludio all'inaugurazione del 73° Maggio Musicale Fiorentino, è dedicato a due personalità – Zubin Mehta e Max Seidel – insignite della cittadinanza onoraria di Firenze per l'eccellenza del loro lavoro svolto nelle rispettive istituzioni. Fra commedia e tragedia. Richard Strauss e “Die Frau ohne Schatten” ripropone una nuova collaborazione, nel nome di un autore tedesco e di un’opera particolarmente significativa che abbraccia problematiche universali, alla base di tanta produzione musicale, artistica e letteraria: momento dunque ideale per un nuovo incontro fra Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e Kunsthistorisches Institut in Florenz, che congiuntamente lo promuovono nel nome di una vasariana unione delle arti. Giovanni Vitali Richard Strauss e il Maggio Musicale Fiorentino Richard Strauss e il Maggio Musicale: un rapporto antico e profondo.
La Stabile Orchestrale Fiorentina nasce anche come orchestra straussiana, grazie al rapporto di amicizia tra il compositore bavarese e Vittorio Gui, che fin dai primissimi anni di attività del Teatro propose al pubblico i poemi sinfonici e le opere liriche di Richard Strauss. Alberto Arbasino Die Frau ohne Schatten Un “capolavoro della fantascienza”: Die Frau ohne Schatten naviga nel mondo del teatro in musica e dell’arte in generale come una sontuosa arca che tutto accoglie.
Situandosi oltre ogni evidenza come i più grandi capolavori della Mitteleuropa e come tale insaisissable, l’opera straussiana affascina per la sua capacità di coniugare il mondo mitico della favola e la riflessione sulla contemporaneità con le sue irrisolte questioni fondamentali. Mercoledì 28 aprile 2010 – ore 09:00 Università degli Studi di Firenze, Aula Magna Presiede Carla Moreni Franco Serpa Die Frau ohne Schatten Delle fiabe simboliche nel teatro musicale Die Frau ohne Schatten (La donna senz’ombra) di Strauss e Hofmannsthal è, dopo Il flauto magico, la più ricca per l’immaginazione e la più profonda nei significati.
E il poeta, concluso il libretto, decise anche di narrare le vicenda in un racconto in mirabile prosa, complesso nelle vicende e nei simboli morali quanto, anzi più del libretto. Quattro personaggi, due di un mondo fatato, chiaro e senza ombre, e due del nostro povero mondo gravato di oscurità e fatica, percorrono da un’infelice condizione di cecità psichica e di egoismo la via della conoscenza, tra pene e pericoli, fino alla felicità della piena consapevolezza umana. Nel momento in cui la fredda luce superumana e il buio della nostra sofferenza si incontrano, l’ombra che finalmente si distende è un ponte dal presente al futuro, dai genitori ai figli, ed è il segno che l’uomo è libero solo se accetta il suo destino.
Bernard Banoun L’architettura drammatica della “Frau ohne Schatten” fra realismo e sogno Considerata da Richard Strauss come l’«ultima opera romantica», la Frau ohne Schatten è intessuta di molteplici contraddizioni e tensioni: quelle del poeta e librettista Hofmannsthal, quelle del compositore Strauss, e quelle sorte dall’incontro di due artisti così differenti e che aspiravano a scopi spesso quasi opposti. Piero Mioli Primadonna e Frau: la voce di soprano nel teatro di Strauss L’imperatrice o la tintora? Dei due personaggi, chi è la primadonna della Fraus ohne Schatten di Strauss, e chi rappresenta la scrittura più autentica? Nella questione, quanto contano la tragica regalità del primo e la drammatica “volgarità” del secondo personaggio? Quirino Principe Asopo, Nilo, Giordano: Richard Strauss in tre valli fatali Una composita e frastagliata area mediterranea e levantina, che potremmo definire “l’Oriente” esercitò una forte attrattiva sull’ispirazione teatrale e musicale di Richard Strauss.
Se quell’area è identificabile come la saldatura poetica e immaginativa tra il Levante europeo (la Grecia, le isole dell’Egeo, Cipro, Delo i luoghi dove gli dèi dei miti ellenici in eterno nascono, si nascondono, si amano) e il Medio Oriente afro-asiatico (l’Anatolia, la Siria, la Palestina, l’Egitto, il Golfo Persico gli spazi della fiaba islamica, della poesia di Rumi e di Nizami, delle Mille e una notte), ci accorgiamo come essa abbia ispirato molte opere teatrali del periodo centrale nell’ambito dell’attività di Strauss compositore.
Mercoledì 28 aprile 2010 – ore 15:30 Università degli Studi di Firenze, Aula Magna Presiede Dino Villatico Volker Scherliess Tra tradizione e progresso, reazione e avanguardia. Riflessioni sul contesto storico di Richard Strauss Der Rosenkavalier apparve quando morì Gustav Mahler, i Vier letzten Lieder nacquero nello stesso anno come lo Trio per archi di Schönberg. Alla luce di tali simultaneità si rivela una problematica fondamentale della storicità dell’arte: cosa significano in fondo concetti come “sviluppo” o “epoca”, come si comportano continuità, fratture, abissi? Il conflitto tra tradizione e progresso, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento si trasformò nell’argomento principale della questione estetica.
Le discussioni spesso venivano condotte con la veemenza (e il vocabolario) di dibattiti politici, e solo raramente con lungimirante chiaroveggenza. Günther Lesnig La mia relazione con Richard Strauss Un discorso molto personale da amante di musica profano senza istruzione musicale. Jean-Jacques Velly L’orchestrazione e la strumentazione: l’evoluzione di Strauss da “Guntram” a “Capriccio” Richard Strauss è spesso considerato come uno dei migliori orchestratori del suo tempo.
Il suo controllo orchestrale e il suo incredibile virtuosismo erano celebrati già dal tempo del suo primo lavoro, e il suo influsso sui giovani compositori del XX sec. è stato determinante. Pertanto, prima di conseguire il proprio stile, compositori come Schönberg, Bartók o Varèse seguirono i modelli straussiano riguardo all’orchestrazione. Giangiorgio Satragni Dal grido dell’animale ferito al grido di donna: l’evoluzione dell’Imperatrice nella “Frau ohne Schatten” Per la simbologia della Frau ohne Schatten la gazzella, nella quale l’Imperatrice ha facoltà di trasformarsi grazie a un talismano, indica la purezza.
La gazzella, come la donna, non getta ombra, ossia non può generare figli. Questo è lo stato da cui deve partire la sua evoluzione, che si compirà pienamente nell’ultimo atto con l’acquisizione dell’ombra. Il grido è il simbolo dei differenti stati dell’essere, collegando il mondo fatato degli animali – la gazzella, il falco – con quello reale dell’acquisita umanità. Annette Frank Richard Strauss e Vienna La speciale relazione di Richard Strauss con la città di Vienna ebbe inizio nell’anno 1882 quando presentò il suo Concerto per Violino op.
8 come accompagnatore al pianoforte. In seguito Vienna fece conoscenza di numerevoli opere di Strauss nelle sale da concerto e all’Opera, e queste incontrarono da un lato un’entusiastica approvazione e dall’altro rifiuto e incomprensione da parte della critica del tempo. Giovedì 29 aprile 2010 – ore 09:00 Università degli Studi di Firenze, Aula Magna Presiede Sandro Cappelletto Cesare Orselli “Die Frau ohne Schatten”: dal libretto al romanzo La relazione prende in esame la struttura drammaturgica del libretto e quella dei sette capitoli del racconto Die Frau ohne Schatten, composto dopo la redazione del testo poetico: il realismo puntuale delle descrizioni del mondo degli Umani, e le continue allusioni esoteriche nelle pagine relative a Imperatore e Imperatrice, secondo i modelli letterari delle Mille e una notte e del Flauto magico.
Elio Matassi Parole e musica. La “consonanza” Hofmannsthal-Strauss Il connubio felice, la consonanza duale compiutamente riuscita tra Strauss e Hofmannsthal è uno dei rarissimi esempi di un rapporto tra compositore e librettista. Francesco Orlando Tra il fiabesco e il coniugale. Riflessioni intorno alla “Donna senz’ombra” La donna senz’ombra mette in scena una fiaba moderna, allegoricamente un po’ sovraccarica. Come sempre nel melodramma, il sistema di valori e disvalori interno al testo verbale trova conferme, chiarimenti, commento nella musica.
Qualche osservazione relativa, insieme, al rapporto fra maternità mancata e colpa, quale viene a configurarsi nell’opera, e all’individuazione musicale dei personaggi, può essere suggerita dal confronto fra le tre voci femminili da una parte, l’imperatrice, la nutrice, la moglie di Barak, e le due voci maschili dall’altra, l’imperatore e Barak.