di Nicola Novelli FIRENZE- Che sta succedendo nell'area dei viali dei colli, una delle zone urbane più belle di Firenze? Solo per rammentare i fatti salienti, nelle settimane scorse l'amministrazione comunale ha disposto il divieto di sosta su tutto il viale del Poggio Imperiale, impedendo di fatto alle famiglie ivi residenti di parcheggiare le proprie vetture in città, dato che si trovano circondati da due Zone a Sosta Controllata alle quali non hanno diritto di accedere. Il Comune di Firenze vuole ridurre le vetture circolanti per tutelare il patrimonio ambientale? Non si direbbe dato che accanto al Poggio Imperiale, in via del Gelsomino, ha autorizzato lo sbancamento di una collina per realizzare un parcheggio sotterraneo privato.
E che dire della collina di San Gaggio, dove la polizia municipale è intervenuta per sequestrare un cantiere edile, solo dopo che lo scavo di una enorme voragine aveva provocato lo smottamento della carreggiata di via dei Magalotti. Amministrazione distratta? Quantomeno, secondo il Gruppo consiliare Spini, che ieri denunciava la dimenticanza del diritto di prelazione non esercitato dall'Amministrazione comunale su un terreno demaniale in via Senese appena messo all'asta. Non basta? A piazzale Michelangelo sono serviti otto mesi per rifare due aiuole e sostituire un impianto di illuminazione.
Il cantiere interminabile tra via Monte alle Croci e viale Poggi rappresenta una situazione di pericolo per il traffico. Poco più in là, nel Viale Galileo Galilei all'altezza dell'incrocio con Via Erta Canina, giornalmente auto parcheggiate su ambo i lati creano, dove è situata la Scuola "Fantina", una strozzatura che incide in maniera pesante sullo scorrimento del traffico particolarmente intenso negli orari di punta. Perché ormai i viali dei colli sono diventati la "circonvallazione sud" della città su cui si riversa la mobilità privata di coloro che devono attraversarla, spesso per motivi di lavoro con autovetture e autocarri.
Ma questa era una delle zone meglio preservate dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Via San Leonardo e il viale del Poggio Imperiale sono due strade storiche di Firenze, antichissima la prima, monumentale la seconda, che non si dovrebbero far diventare le scorciatoie degli automobilisti esasperati dall'impossibilità di circolare altrimenti. E' per questo che ieri, in via Cave di Monteripaldi, un cantiere è stato aperto e chiuso nel giro di una mattinata.
Sabato l'Amministrazione Comunale aveva annunciato a mezzo stampa l’intervento di ripristino a seguito di uno sprofondamento della carreggiata: inizio lunedì e termine venerdì 16 aprile con l’istituzione di un divieto di transito da via delle Cinque Vie a via Nuova di Pozzolatico. E, di conseguenza, spostamento fuori dell'abitato della fermata ATAF Cave di Monteripaldi , in direzione Galluzzo, e deviazione della circolazione per cinque giorni da via 5Vie a via Ponte a Iozzi, su per Poggio Secco. Già.
A Palazzo Vecchio si erano dimenticati però che via Ponte a Iozzi è chiusa per lavori di supporto all'interminabile cantiere autostradale per la terza corsia della A1, che proprio lì prevede l'ennesima galleria. Risultato: ieri mattina, già alle avvisaglie della chiusura della circolazione della “circovallazione sud” l'ingorgo di auto ostruiva anche l'inversione di marcia ai malcapitati, sgomenti come gli abitanti del borgo davanti ai perentori cartelli stradali. Che vigili e operai del Comune non hanno potuto che far sparire repentinamente per non aggravare la situazione.
E la voragine? Quella è rimasta lì intoccata. Sembra che l’urbanistica non venga più considerata essenziale per l’equilibrio di una città delicatissima come Firenze, ma decaduta in questi ultimi anni. Il Sindaco Matteo Renzi, ricoprendo la carica di Assessore all’Urbanistica, ha sempre indicato la qualità urbana come priorità del suo programma di legislatura. Tenendo conto delle sfide che sono di fronte alla città, gli uffici comunali preposti dovrebbero essere rafforzati, per occuparsi delle problematiche legate al suo prezioso centro storico.
Al contrario, si sta assistendo a un “declassamento” dell’urbanistica che rimane gestione delle emergenze ineludibili. Rinunciando alla pianificazione territoriale, Firenze, con questi atti, si allinea pericolosamente alla corrente imperante. Come conferma l'episodio di San Gaggio, il previsto Piano delle alienazioni, annunciato ai primi di marzo, pare andare in questa direzione, con un sostanziale via libera alla costituzione di fondi immobiliari di speculazione, attraverso i quali privati e banche saranno confermati di fatto i protagonisti delle scelte urbanistiche fiorentine.