Rigomagno è un borgo turrito, incastonato come una pietra preziosa nelle verdi colline della campagna senese. Entro le mura, abitano 100 persone. Una comunità vitale, impegnata strenuamente nella difesa delle tradizioni e nella promozione culturale. E l’11 aprile, sarà il momento di valorizzare uno dei riti più genuini delle campagne della Valdichiana: la giornata del ciambellino. Si comincia alle 10 con la Santa Messa e la benedizione dei ciambellini, si continua alle 15 con degustazione e vendita dei dolci nella piazza del borgo, ma anche con la dimostrazione ‘live’, a cura delle massaie di Rigomagno presso l’aia della Torre.
Inoltre, canti e balli per tutta la durata dell’evento curati dagli ‘Amici del Chianti’. Alle 20, la cena nella sede della Pro Loco ristrutturata con i criteri della bio architettura. La manifestazione è organizzata dalla Proloco di Rigomagno, fondata nel 1967 e presieduta da Catullo Graziani. Il ciambellino è un dolce a forma di ciambella del diametro di circa 20 centimetri, presente nelle tavole delle popolazioni senesi e aretine della Valdichiana, dalla colazione della mattina di Pasqua alla domenica successiva o poco oltre.
Si consuma prevalentemente a fine pasto, rompendolo grossolanamente con le mani e abbinandolo con il Vinsanto. La sua origine è da ricercarsi tra le tradizioni legate alle celebrazioni della Settimana Santa (simboleggia la corona di spine della Passione di Gesù), l’arrivo della primavera ed agli antichi riti della fertilità (la presenza dell’uovo tra gli ingredienti base e la forma molto lievitata della pasta). A Rigomagno, per la domenica In Albis, arrivavano i parenti, tornava chi se ne era andato dal paese a cercare fortuna, e ci si incontrava in piazza.
C’erano anche alcuni banchi che formavano un piccolo mercato e un cantastorie che narrava delle avventure di Nicche (famoso brigante della Valdichiana), mentre un assistente vendeva, per pochi centesimi, “la canzone” (un fogliettino di carta, raramente piegato in due, con il testo della storia). Nel piccolo borgo c’è sempre stata la convinzione che i ciambellini di Rigomagno, impastati dalle mani sapienti delle massaie del posto e cotti dal fuoco generoso della legna nei forni da pane, fossero i migliori della zona, tanto che dal dopoguerra si è sempre organizzata una sagra per celebrarli. Ciambellino la ricetta classica Ingredienti: 10 uova, 1.000 g di farina, 700 g di zucchero, 100 g di vaniglia, 250 g di burro, 100 g di liquore, 50 g di semi di anice, 1/4 di bicchiere d’olio, 1 limone e un’arancia grattugiati, 3 bustine di lievito.
Esecuzione: Montare gli albumi a neve, sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere la vaniglia, il limone grattugiato, il burro fuso, l’olio, il liquore e la farina (lentamente); amalgamare bene e infine aggiungere il lievito. Lavorare l’impasto sulla spianatoia, se risulta troppo morbido aggiungere altra farina fino a che questo non si attacca più alle mani. Fare delle palline (sopra alla spianatoia infarinata), intingere l’indice nell’olio e infilarlo al centro della pallina, girare velocemente a formare una ciambella (diametro 15-20 cm).
Disporre nel vassoio di cottura imburrato e infornare a forno caldo (250 gradi), per 20-25 minuti.