''L'arte degli scacchi'' a Cecina

Una mostra sugli scacchi a Cecina. Esposte per la prima volta le scacchiere ottocentesche in alabastro di Volterra della collezione Bessi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2010 19:07
''L'arte degli scacchi'' a Cecina

Alfieri, torri e regine giganti, scacchiere virtuali o in prezioso alabastro di Volterra. Sono queste le tappe della mostra “L’arte degli scacchi” inaugurata lo scorso 27 marzo presso la Sala delle Esposizioni della Fondazione Culturale Hermann Geiger, via Matteotti 47 a Cecina (Livorno). La mostra è aperta anche a Pasqua e lunedì 5 aprile Pasquetta e rappresenta una opportunità unica per tutti gli appassionati, o per chi vuole avvicinarsi a questo gioco definito anche da molti una vera e propria forma d’arte oltre che un raffinato passatempo.

Questo evento è stato organizzato dalla Fondazione Culturale Hermann Geiger di Cecina che si sta affermando sempre di più come punto di riferimento culturale per la Toscana e non solo. La mostra è stata ideata e curata dal direttore artistico della Fondazione Vittorio Riguzzi in collaborazione con il circolo scacchi G. Greco di Cecina e ha come tema l’importanza e il valore culturale del gioco degli scacchi dalle origini ai nostri giorni sottolineandone anche il grande rilievo politico e sociale.

Nelle sue varie sezioni di racconta l’antichissima storia di questo gioco con pannelli e audiovisivi, ma si potrà anche giocare con scacchiere giganti o sfidare l’intelligenza artificiale del più potente programma di gioco per computer, Blue Fritz il software che ha sconfitto il campione del mondo Kramnik nel 2006. Una sezione della mostra racconta le grandi sfide, come la più famosa Kasporov - Fischer con l’esposizione di documenti e materiale fotografico mentre le illustrazioni di Escher, artista celebre per i suoi disegni prospettici e matematici, accompagnano il visitatore, insieme con una selezione di aforismi sugli scacchi.

Poi c’è la preziosa raccolta ottocentesca di 20 scacchiere complete di scacchi in alabastro proveniente dalla collezione “Leonardo Giglioli” della famiglia Bessi di Volterra con relative informazioni sull’estrazione dell’alabastro e la sua lavorazione. Una collezione mai vista prima e unica al mondo per bellezza e qualità artistica. Giuseppe Bessi (Volterra 1860-1923), tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento raccoglie nella sua bottega di Volterra oltre 60 tra gli scultori più qualificati e svolge una vera e propria attività artistica sulla lavorazione dell’alabastro.

Si tratta di sculture che risentono ovviamente del gusto del’epoca legato all’ispirazione classica, un gusto che denuncia una grande forza e poesia portando nella scelta dello stile e delle forme il gusto dell’epoca e le tendenze decorative più in voga. Questa arte e profonda conoscenza nella lavorazione dell’alabastro viene portata anche nella creazione di scacchiere e pezzi per il gioco degli scacchi. A costruire nel tempo l’attuale collezione, contribuiscono i migliori artigiani di Volterra tra l’800 e il ‘900.

Non esiste una datazione precisa delle scacchiere che sono presentate nella mostra. Alcuni nomi dei modelli di gioco (per "gioco" si intende la scacchiera completa dei pezzi) sono "Spaziale", "Saturno Grande", "Cavaliere", "Armigero piccolo", "Cartomante", a seconda dello stile adottato, classico o stilizzato-moderno. La tornitura e le finiture sono nella maggior parte dei casi ad opera dell'artigiano alabastraio di Volterra Escamillo Brogi. Insieme alla mostra sono in programma molti eventi come le proiezioni di film sugli scacchi: tutti i martedì alle ore 18 proiezione del film “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman, e i mercoledì “Sotto scacco, in cerca di Bobby Fischer di Stefan Zaillan.

Poi videoscuola di scacchi tutti i giovedì, venerdì, sabato e domenica sempre alle 18 a cura di Claudio Negrini e Roberto Messa. Sempre il sabato proiezione del film “La febbre degli scacchi” di Josè Raul Capablanca. “La letteratura teorica e scientifica sugli scacchi – spiega il curatore Vittorio Riguzzi - è pressoché sterminata, segno della complessità del gioco ma anche della sua universale accessibilità. Le regole, pochi movimenti e infinite combinazioni, possono facilmente essere apprese da tutti.

Non c’è sudoku, gioco enigmatico o “brain training” che regga il confronto: gli scacchi sono certamente il compendio delle possibilità intellettive umane e straordinaria metafora dell’esistenza”. “L’arte degli scacchi” si potrà visitare con ingresso gratuito dal 27 marzo al 9 maggio 2010 nella Sala delle Esposizioni Fondazione Geiger, via Matteotti 47 - Cecina (Livorno). Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 16 alle 20 più lunedì 5 aprile Pasquetta. Informazioni: Fondazione Culturale Hermann Geiger, tel.

0586.635011, sito web: www.fondazionegeiger.it.

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