“Un successo che è andato al di là di ogni aspettativa”. E’ stato questo il commento di Franco Carli assessore alla cultura del Comune di Seravezza (Lu), in merito alla mostra “Inferno. L’Occhio Testimone” di uno dei più importanti fotoreporter di guerra contemporanei, James Nachtwey, esposta nelle sale di Palazzo Mediceo. Un evento che ha già richiamato oltre 3000 visitatori e che chiuderà i battenti il prossimo lunedì 5 aprile giorno di Pasquetta quando la mostra sarà aperta tutto il giorno come domenica 4 di Pasqua con orario dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.
Si tratta dell’evento espositivo più importante della settima edizione di Seravezza Fotografia, una manifestazione dedicata ai grandi maestri della fotografia ma anche al mondo amatoriale, iniziata lo scorso 30 gennaio organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Seravezza, Fondazione Terre Medicee insieme alla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e il Circolo Fotografico “L’Altissimo” con il Patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Lucca e di Manta Stampe d’Arte.
La mostra di James Nachtwey illustra con oltre 150 immagini suddivise in 14 sezioni, il percorso di uno dei più appassionanti maestri della fotografia moderna testimone di tante guerre e tragedie degli ultimi venti anni fissando la morte non con il sangue, ma con lo sguardo dei sopravvissuti. “Ho dato conto della condizione delle donne e degli uomini che hanno perduto tutto – ha scritto recentemente - le loro case, le loro famiglie, le loro braccia e le loro gambe, la loro ragione. E al di là e nonostante tutte queste sofferenze ciascun sopravvissuto possiede ancora l'irriducibile dignità che è propria di ogni essere umano”.
Tra i suoi lavori più importanti, oltre ai vari teatri di guerra, ci sono le foto scattate a New York l'11 settembre 2001, l’Afghanistan, le immagini della guerra in Iraq - Nachtwey è stato gravemente ferito da una granata a Baghdad nel dicembre 2003 - e quelle del genocidio delle popolazioni nere nel Darfour, Sudan Occidentale una vera e propria pulizia etnica che l'ONU ha definito "la più grande catastrofe umanitaria del mondo". Nato a Syracuse (New York) nel 1948 e cresciuto nel Massachussetts, James Nacthwey è profondamente segnato, nella sua scelta di diventare fotografo, dalle immagini della guerra nel Vietnam e del movimento per i Diritti Civili.
Autodidatta, comincia a lavorare nel 1976 come fotografo per i quotidiani nel New Mexico; dal 1980 è a New York dove inizia la sua carriera di fotografo freelance per le riviste. Il suo primo compito all'estero è, nel 1981, in Irlanda, durante lo sciopero della fame di alcuni militanti dell'IRA (Irish Republican Army). Da allora Nachtwey ha dedicato la sua vita e la sua attività a documentare guerre, conflitti sociali, con immagini che sfidano la nostra indifferenza e passività, sia per la loro intrinseca bellezza, che per la loro manifesta attenzione alle persone.
"Io voglio registrare la storia attraverso il destino di individui. Non voglio mostrare la guerra in generale, né la storia con la 's' maiuscola, ma piuttosto la tragedia di un singolo uomo, di una famiglia", sottolinea sempre Nachtwey. Nachtwey lavora per Time Magazine dal 1984; è membro dell'Agenzia Magnum e tra i fondatori dell’Agenzia VII di Parigi. Tra i tanti riconoscimenti, è stato vincitore della Robert Capa Golden Medal per cinque volte - non a caso, Nachtwey è stato ripetutamente paragonato al leggendario fotografo di guerra -, del Magazine Photographer of the Year per sei volte e dell'Eugene Smith Memorial Grant in Humanistic Photography.
L’orario di apertura della mostra “Inferno. L’occhio testimone” è dalle 15.00 – 19.30 fino a sabato 3 aprile e dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 domenica 4 e lunedì 5 aprile. Il prezzo del biglietto: intero 5 euro ridotto 3.Per informazioni: Ufficio Cultura Comune di Seravezza: tel/fax 0584.756100, e-mail: palazzomediceo@comune.seravezza.lucca.it, www.palazzomediceo.com