“Quando, verso la fine di agosto del 2005, fui improvvisamente attraversata dal desiderio e dal bisogno urgente e inderogabile di essere sul luogo dove mio figlio si era suicidato un anno prima, non sapevo che avrei scritto un diario del lento viaggio che mi ha poi portato da Lucca a Otranto. Invece, subito la prima sera, sola, in una piccola camera di un piccolo albergo sui Monti Sibillini, mi sono ritrovata a dialogare per iscritto con lui, ad annotare pensieri, cose viste, sensazioni. E così è stato per ogni sera dei diciassette giorni che il viaggio è durato.
Forse un modo per fissare i pensieri, per non lasciarli pericolosamente liberi, non so. Al ritorno ho trascritto tutto sul computer. Non avevo intenzione di pubblicare questo diario. È dovuto passare del tempo prima che prendessi questa decisione. Che ho preso innanzitutto per ricordare e onorare mio figlio, ma anche perché ho pensato che forse la condivisione di un lutto può essere di conforto ad altri oltre che a se stessi, e infine perché non si dimentichi che nel mondo di oggi, dove ormai si è schiavi di un apparire sempre belli, giovani, sani ed efficienti, dove la morte è diventata quasi un tabù di cui non parlare, c’è anche questo.
E fa parte della nostra vita”. Francesca Caminoli (Lecco, 1948) è giornalista professionista e ha lavorato a Milano in quotidiani e periodici fino al 1982, anno in cui si è trasferita a vivere a Lucca. Qui ha fatto diversi lavori: traduzioni, uffici stampa, testi per dépliant di aziende e, sporadicamente, ancora qualche articolo per i giornali. Negli ultimi anni ha ripreso in modo diverso la professione, facendo un giornale in Nicaragua con i ragazzi di strada del progetto Los Quinchos, con cui collabora. Dopo la morte del figlio Guido, con il ricavato della vendita delle sue incisioni, ha aperto una piccola scuola di pittura per i ragazzi del progetto e del barrio vicino, a cui andranno i diritti d’autore di questo libro.
Nel 1999 ha pubblicato Il giorno di Bajram (Il Grandevetro/Jaca Book), selezionato per il premio Viareggio e il premio Città dei Lettori, tradotto in serbo da Jasmina Tesanovic per la casa editrice Feministicka di Belgrado. Sempre con Il Grandevetro/Jaca Book ha pubblicato nel 2003 La neve di Ahmed, ripubblicato nel 2006 da Paravia Bruno Mondadori, in edizione scolastica, e da cui sono stati tratti diversi spettacoli teatrali, scolastici e non. La presentazione a Firenze del volume si terrà domani, martedì 30 marzo 2010, ore 17:30 presso Il Giardino dei Ciliegi in via dell'Agnolo 5.