"Lo stravolgimento delle linee degli autobus danneggia non poco i non vedenti e i portatori di handicap in genere". Parla di "sciagurata rivoluzione del 21 marzo" il consigliere provinciale dell’Unione italiana ciechi, nonché coordinatore regionale della Toscana per l’abbattimento delle barriere architettoniche Luciano Rebuttini. "Per costringere l'intera cittadinanza a prendere la tramvia, l’amministrazione ci porta a dover salire su più di un autobus – accusa Rebuttini -.
Per non parlare del fatto che varie zone resteranno scoperte per via del radicale cambiamento del percorso della linea 26. Basti pensar che noi abitanti in via della Pace Mondiale a Badia a Settimo, dato che non abbiamo botteghe sotto casa, per raggiungere la più vicina Coop adesso siamo costretti a prendere più di un bus. Che dire poi di tutti i problemi che abbiamo per andare in centro? Prima bastava salire solo su un mezzo. Mentre adesso ci costringono a prenderne almeno quattro o cinque!" Rebuttini ha scritto anche al sindaco Matteo Renzi.
"Gli anziani, le persone in carrozzella, gli handicappati di varia gravità e i non vedenti, le sembra giusto che debbano fare centinaia di metri a piedi per raggiungere i luoghi in cui prima arrivavano con una linea così comoda, quale era la 26?", chiede Rebuttini al primo cittadino. E ancora: "Verrà lei ad aiutare le persone in carrozzina a salire e scendere dai bus per poi montare sulla tramvia?"