"Da molto tempo ormai queste organizzazioni sindacali - si legge in un comunicato delle segreterie provinciali di Firenze di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasp, Faisa-Cisal, Ugl-Trasporti - hanno provato in tutti i modi possibili ad attrarre l’attenzione sulle problematiche inerenti al trasporto pubblico; ad oggi nessuno sembra interessato a questi temi. Noi riteniamo che la mobilità sia un diritto per ogni cittadino dell’area metropolitana; le persone, la società hanno bisogno di un trasporto pubblico efficiente e funzionale, realizzare questo significa anche tutelare la salute dei cittadini, visto che l’inquinamento ambientale reca danni rilevanti a tutti". "Negli ultimi dieci anni - proseguono - a questo settore è stato guardato solo ed esclusivamente per ridurre i costi ed i diritti dei lavoratori che ci operano, tutto ciò, spesso, a scapito della sicurezza e dell’efficacia del servizio.
A breve si svolgeranno le gare per l’assegnazione del servizio, ma né i Comuni né tanto meno la Provincia pensano di aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali. Nel frattempo siamo stati informati che alcuni servizi dell’area metropolitana saranno svolti da aziende di altre province poiché a rischio di esuberi di personale, mentre Ataf ha già perso circa un milione di chilometri per effetto della partenza della tramvia; non conosciamo quali effetti ci saranno sulla società Li-Nea, ma si intravede però il rischio di esuberi.
Qualche mese fa la Provincia si era impegnata ad aprire un confronto che coinvolgesse anche i sindaci, ma ad oggi 'nessuna notizia'". E così, per loro stessa ammmissione, alle organizzazioni sindacali non rimane altra scelta: "Proclamiamo lo stato di agitazione con l’auspicio che il confronto si apra, altrimenti dovremo andare verso lo sciopero generale del TPL in tutta l’area metropolitana".