“Maggiore sicurezza per i dipendenti e i cittadini, in ordine soprattutto alla manutenzione mezzi ed alla organizzazione degli orari di lavoro”. Lo hanno detto stamani in Commissione lavoro del Comune di Firenze i rappresentanti sindacali dell’azienda di trasporti Li-Nea che hanno mostrato i motivi della vertenza in corso. Secondo i sindacati “in questa vertenza c'è stata una battuta di arresto, un 'nulla di fatto' consumato con il fallimento del tentativo di conciliazione effettuato in Prefettura". "Ciò che ci hanno rappresentato i lavoratori è preoccupante – ha dichiarato la presidente della commissione lavoro Stefania Collesei -.
L’azienda deve discutere di investimenti e di condivisione di lavoro. Per far questo occorre aprire un tavolo autorevole di trattativa. E' questo che come commissione lavoro chiederemo attraverso una mozione in Consiglio comunale: un tavolo in cui il Comune eserciti un ruolo importante di indirizzo". E di Li-Nea si è discusso anche in Consiglio provinciale L’assessore ai rapporti col Consiglio Giovanni Di Fede ha risposto ad una domanda di attualità di Calò e Verdi (Prc-Pdci-Sc) sullo sciopero dei lavoratori di Li-Nea.
“La società Li-Nea gestisce, attualmente 37 linee di trasporto e organizza servizi di noleggio con bus turistici e navetta. Può contare su una flotta di 106 autobus dei quali 93 in servizio di linea e 13 a noleggio. Nata nel 1999, Li-Nea conta su 190 dipendenti di cui 180 autisti. Pur in presenza di accordi sindacali improntati alla flessibilità le condizione di lavoro degli addetti, ed i rapporti con l’azienda, sono stati difficoltosi. Lo scorso 23 novembre i lavoratori hanno scioperato 4 ore in seguito alla rottura delle trattative tra le parti: per l’organizzazione dei riposi, la sicurezza dei mezzi e l’organico.
I sindacati infatti denunciano come i riposi degli autisti spesso finiscono per non essere goduti a causa di un organico insufficiente. Altro elemento che viene sottolineato è quello della difficile gestione dei servizi. L’azienda al momento non ritiene di aderire alle richieste sindacali e si ricorda che la trattativa, da poco interrotta, è materia di pertinenza esclusiva delle parti e non prevede alcun ruolo per le istituzioni”. Per Calò: “Lo sciopero dei lavoratori di Li-Nea è avvenuto dopo una lunga trattativa riguardante le condizioni di lavoro (turni e orari) e, soprattutto, il tema della scarsa manutenzione preventiva e la ricaduta che essa ha sulla sicurezza e la qualità del servizio.
I ripetuti episodi di guasti alle vetture ne sono un’esplicito esempio di come la manutenzione non viene svolta, cioè Li-Nea non investe sulla prevenzuione ma interviene solo a seguito dei guasti. Pur essendo intervenuto un turn over tra le vetture molte di queste sono ancora vecchie o usate. Noi chiediamo che la Provincia contribuisca: a sbloccare la vertenza in atto ricreando un tavolo autorevole e affidabile; puntare alla definizione di un programma di manutenzione preventiva; dar vita ad una nuova organizzazione dei turni che rispetti riposi, ferie e tutti i diritti contrattuali.
Anche i lavoratori di Li-Nea si aspettano che la nuova organizzazione legata al trasporto pubblico locale, con la prosdsima gara tenga conto degli aspetti sollevati dalla vertenza sindacale. E’ inaccetabile che la Provincia faccia come Ponzio Pilato ed ignori che la trattativa sindacale si è interrotta proprio grazie al comportamento irresponsabile di Li-Nea”. Nella foto i vertici di Li-Nea e Ataf.