La Toscana fa squadra per sostenere la ricerca e rilanciare lo sviluppo. Il commento del presidente della Regione suggella l'avvio del nuovo sistema di rapporti Regione-Università, diventato oggi realtà grazie alla firma del protocollo da parte di tutti e tre gli atenei. Dopo Firenze e Siena a siglare l'intesa con la Regione è oggi anche l'Università di Pisa. Con il protocollo - sottoscritto formalmente oggi dal presidente della Regione Claudio Martini e dai rettori delle Università di Siena Silvano Focardi, di Firenze Alberto Tesi e di Pisa Marco Pasquali - prende avvio un nuovo strumento di governance che vedrà la separazione fra didattica, ricerca e gestione amministrativa, per assicurare un costante equilibrio di bilancio.
La Regione concorrerà al controllo dell'andamento finanziario, partecipando alla gestione economica e amministrativa. E' un risultato che si inquadra pienamente nella prima legge regionale “Disposizioni in materia di ricerca e innovazione” per l'università e la ricerca entrata in vigore nel 2009 e alla quale si è giunti dopo una lunga fase di concertazione, che ha visto il coinvolgimento di tutti i protagonisti del mondo accademico e della società toscana. Come ha fatto notare il presidente nell'esprimere la sua soddisfazione, l'intesa risponde, prima di tutto e soprattutto in questa critica fase della nostra economia, all'esigenza di rilanciare lo sviluppo sociale e produttivo della Toscana.
Un rilancio che non può prescindere dal rafforzamento della ricerca e dal suo radicamento sul territorio. Il protocollo, nel pieno rispetto dell'autonomia dell'università, vuole creare le condizioni per un più forte radicamento. Come è stato ricordato nel corso della presentazione, nelle Università toscane è impiegato l'8,5% dei ricercatori presenti nelle Università italiane, che riescono nel complesso a far arrivare nella nostra regione l'11,5% dei finanziamenti nazionali per la ricerca.
E' un dato buono, ma che deve essere migliorato se vogliamo essere competitivi su scala europea. Il protocollo di oggi fa fare un ulteriore passo avanti ai rapporti fra Regione e Università, facendo dell'Università una risorsa strategica anche per la nascita di iniziative che garantiscano il trasferimento di conoscenze all'industria e all'intera società toscana. La Regione assume l'innovazione e la ricerca a motore della propria strategia di sviluppo ed è partendo da questo presupposto che si è fatta un punto di impegno nel definire, nel pieno rispetto dell'autonomia dell'Università e senza pretendere di condizionarne in alcun modo gli organi di governo, uno strumento per sostenere finanziariamente e rilanciare gli atenei e l'attività di ricerca in una fase di grave crisi del sistema.
Fra le motivazioni anche la necessità di fare fronte al problema degli immobili di proprietà delle università. A questo proposito si è avuta oggi una prima concretizzazione di quanto affermato nel protcollo, con l'approvazione in giunta dello schema per l'acquisizione da parte della Regione dell'immobile dell'ospedale Le Scotte di Siena. Il protocollo, grazie a una gestione razionale e coordinata delle risorse, punta a garantire l'efficienza e il controllo della spesa, “liberando” così nuove energie da dedicare alla didattica e alla ricerca.
Ciò potrà avvenire attraverso un piano di razionalizzazione delle attività, al quale dovrà corrispondere un equilibrio di bilancio, che gli atenei firmatari si impegnano a predisporre. Il nuovo sistema di governance e l'ingresso della Regione all'interno dei rispettivi consigli di amministrazione, saranno attuati dalle Università attraverso la modifica dei propri statuti. A margine della presentazione, l'idea lanciata dal rettore dell'Università di Pisa di abolire l'Irap, una delle tasse che gravano sul costo del lavoro del personale dipendente dalle Università.
Una “provocazione” che la Regione ha proposto di girare, per competenza, al governo, visto che in materia di Irap di enti pubblici la Regione non ha nessuna voce in capitolo essendo, sia la tassa che le aliquote, determinate a livello nazionale. (di Barbara Cremoncini ) Paesaggio, Regione e comunità scientifica lo studiano insieme Firmato l'accordo tra Regione e facoltà di architettura di Firenze Regione e Facoltà di architettura dell'Università di Firenze insieme per approfondire da un punto di vista scientifico i temi della politica territoriale e paesaggistica della Toscana e sviluppare la riflessione scientifica, analitica e propositiva in vista dell’approvazione della componente paesistica del Piano di indirizzo territoriale (Pit) e della sua messa in opera.
Questo l'obiettivo dell'accordo firmato oggi tra il Rettore dell’Università di Firenze e il Presidente della Regione Toscana, e promosso dalla Direzione generale per le Politiche Territoriali e Ambientali della Regione e dalla Facoltà di Architettura di Firenze. Tale collaborazione comprenderà progressivamente gli altri Atenei toscani e le scuole di alta formazione competenti in materia, in parallelo alla cooperazione su queste tematiche con il Ministero dei Beni e delle attività culturali.
In particolare la Regione affida alla Facoltà di Architettura il compito di svolgere attività ricognitive e formative mediante la promozione di seminari rivolti alla comunità scientifica regionale, nazionale ed internazionale per raccogliere idee e proposte per implementare il piano. Saranno inoltre approfondite le analisi sull’efficacia normativa delle previsioni del piano e la sua valenza progettuale e verranno elaborati degli indicatori di valutazione sugli effetti delle politiche territoriali della Regione sul paesaggio.
I primi risultati di questo lavoro, che segna l'avvio, secondo il preside della facoltà di architettura di Firenze, di un importante processo di cooperazione tra la Regione e la comunità scientifica su un tema di grande rilevanza quale il paesaggio e un'assunzione di responsabilità da parte del mondo della ricerca nei confronti della società civile, saranno presentati in occasio ne del lancio, in collaborazione con il Ministero, dell'Osservatorio regionale sul paesaggio. La data stabilita è quella del prossimo ottobre, in concomitanza con l’approvazione della componente paesaggistica del Pit, che è stata programmata per aver luogo in simultanea con la celebrazione del decennale della Convenzione europea del paesaggio, firmata proprio a Firenze il 20 ottobre del 2000. Entro il mese di marzo la Facoltà di Architettura definirà un calendario di iniziative per svolgere nei prossimi mesi le attività previste dall’accordo che saranno monitorate da un comitato di coordinamento composto dal direttore generale per le Politiche Territoriali e Ambientali della Regione, dal preside della Facoltà di Architettura e dal garante della comunicazione per il Pit.
Tale comitato sarà integrato da un collegio tecnico-scientifico che annovererà esperti e studiosi di fama nella pluralità di disci pline legate alle tematiche paesaggistiche. La Regione Toscana contribuirà con 40 mila euro al finanziamento delle attività previste dall’accordo. (di Lorenza Pampaloni)