Per Quadrifoglio l’Iva sulla Tia è ancora un ''atto dovuto''

"In attesa di un intervento del governo che faccia chiarezza per il futuro, per il pregresso il fatto che sull’Iva le aziende abbiano agito come sostituti d’imposta rimette comunque al Fisco le eventuali richieste di indennizzo".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2010 18:16
Per Quadrifoglio l’Iva sulla Tia è ancora un ''atto dovuto''

"La sentenza 238/2009 con la quale la Corte Costituzionale ha richiamato la natura tributaria della TIA (Tariffa igiene ambientale) non è vincolante, tra gli altri, per i gestori del servizio pubblico rifiuti, che quindi in regime di Tia devono ad oggi continuare ad emettere fattura e a chiedere l’Iva all’utenza" così Quadrifoglio in una nota stampa. "Nell’attuale quadro normativo la fatturazione con Iva continua quindi ad essere obbligatoriamente un “atto dovuto” da parte della aziende che gestiscono il servizio pubblico.

L’applicabilità dell’Iva sulla Tia ha visto le Commissioni Tributarie giungere a conclusioni che confermano tale applicabilità anche dopo il pronunciamento della Corte (la sentenza n. 27/13/10 del 14 dicembre 2009 della Commissione Regionale Tributaria della Toscana ha affermato la legittimità dell’applicazione dell’Iva sulla Tia poiché “…quando un servizio destinato al soddisfacimento di un interesse pubblico sia effettuato in regime di impresa, sul corrispettivo dovuto dal contribuente per la relativa prestazione si applica l’imposta sul valore aggiunto ai sensi del DPR n° 622/1972….” )" aggiunge la nota. "In attesa di un intervento del governo che faccia chiarezza per il futuro, per il pregresso il fatto che sull’Iva le aziende abbiano agito come sostituti d’imposta rimette comunque al Fisco le eventuali richieste di indennizzo" termina Quadrifoglio.

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