«Quando si parla di inclusione la scuola è un terreno privilegiato perchè è a scuola che si formano i cittadini di domani e anche perchè, attraverso i ragazzi, possiamo raggiungere le famiglie, aiutandone l'integrazione. Da oggi dirigenti, insegnanti, personale delle segreterie e operatori della scuola saranno più attrezzati a fronteggiare i problemi posti dalla diversità fra culture e avranno presto a disposizione strumenti per operare concretamente per l'integrazione e l'inclusione degli alunni stranieri».
Così l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini spiega i tre progetti rivolti al personale scolastico che si articoleranno capillarmente sul territorio e saranno finanziati dalla Regione che ha stanziato, per questo, 1 milione e 248 mila euro. Il progetto coinvolgerà direttamente circa 2500 fra insegnanti e operatori della scuola. Ma ad essere coinvolti indirettamente saranno molti di più. E' la prima iniziativa del genere a livello nazionale quella che parte nei prossimi giorni con la pubblicazione dei tre progetti vincitori del bando per l'attività 2009-2010.
Comincia così la fase più impegnativa del complesso di iniziative previste dalla delibera della Regione Per una scuola antirazzista e dell'inclusione, che prevede fra l'altro l'adozione, da parte delle scuole, di un piano di gestione delle diversità che dovrà identificare criticità e obiettivi di sviluppo interculturale all'interno di ciascun istituto. La delibera approvata nel luglio 2008 in occasione del meeting antirazzista di San Rossore - dedicato non caso al settantesimo anniversario della pubblicazione delle tesi razziste che hanno dato l'avvio alle persecuzioni antisemite in Italia - si inserisce nella più generale attività del la Regione per il Giorno della memoria che in realtà, in Toscana, dura tutto l'anno, coinvolgendo le scuole in numerose iniziative rivolte agli insegnanti e agli studenti.
La formazione del personale, a cominciare dagli insegnanti, è essenziale per dare gli strumenti educativi necessari a realizzare l'inclusione e a impedire l'affermarsi di una cultura e comportamenti razzisti. Grazie alla delibera a le scuole toscane già da due anni hanno inserito all’interno del proprio piano dell’offerta formativa iniziative di educazione alla cittadinanza, ispirate ai valori della comprensione, dell’accoglienza e dello scambio fra culture. La delibera sfrutta la possibilità offerta alle Regioni di dettare indirizzi per il 20% del monte orario obbligatorio. La delibera fissa anche una serie di indicazioni operative, fra cui la predisposizione, all'inizio di ciascun anno scolastico, del piano di gestione delle diversità, che dovrà esaminare, caso per caso, gli obiettivi di sviluppo interculturale in quel determinato contesto.
In pratica, ogni quadrimestre, le scuole dovranno analizzare le proprie azioni in merito alla costruzione di condizioni di dialogo e rispetto delle identità presenti al loro interno. I progetti che prenderanno il via nelle prossime settimane nelle scuole toscane sono tre, una per ciascuna macro-area. A realizzarli sono i vincitori del bando di gara pubblicato dalla Regione: si tratta di tre soggetti nati dalla collaborazione fra università, scuole, associazioni, onlus, agenzie formative. Nell'area di Firenze, Prato, Pistoia ed Empolese val d'Elsa (Uguali ma diversi) si punta a coinvolgere le scuole del territorio, dalla scuola dell'infanzia alle superiori, in una serie di moduli tematici e un corso di perfezionamento post laurea e nello scambio di buone prassi con enti internazionali.
Nel Sud della Toscana (Arezzo, Siena, Grosseto) partirà il progetto (Uguaglianza, diversità, comunità) che punta a coinvolgere tutte le scuole del territorio attraverso la stesura dei piani di gestione delle diversità. Nel territorio costiero (Livorno, Lucca, Pisa, Massa Carrara e val di Cornia) (La scuola di tutti: pluralismo, intercultura, inclusione) si propone di ridurre l'insuccesso scolastico degli alunni stranieri nelle scuole del territorio. Barbara Cremoncini