Via libera con prescrizioni al progetto esecutivo del tunnel dell'Alta Velocità e alla stazione negli ex Macelli: questo il parere dell'Osservatorio ambientale per il nodo fiorentino. Pietro Rubellini è il presidente dell'Osservatorio ambientale, incaricato di fornire un parere in merito al progetto. Settimane fa Renzi sottolineava i rapporti tra l'Osservatorio ambientale e il ministero, definendo la stazione Foster invasiva sul piano ambientale e non adiacente a una delle stazioni già esistenti, come avviene invece a Bologna. «Il parere dell'Osservatorio Ambientale dell'Alta Velocità non chiude la partita sulla stazione Foster».
E’ quanto ha dichiarato Mario Razzanelli, capogruppo di ‘Firenze C’è in consiglio comunale aderente a Lega Nord Toscana’. «Il presidente della Regione Martini e il Ministro Matteoli – ha aggiunto l’esponente dell’opposizione – devono sapere che il 70% dei fiorentini è contrario a questa opera faraonica, inutile quanto costosa, che serve unicamente a rimpinguare le casse di chi la costruisce. Pietro Rubellini, responsabile dell'Osservatorio Ambientale dell'Alta Velocità, avrà sicuramente osservato tutto i codicilli giuridici che gli permettevano di dare questo parere ma a lui rimane la responsabilità comunque di aver dato il via a questa opera».
«Tutte le scelte di una commissione, come tutti i verdetti – ha proseguito Razzanelli - possono essere positive o negative a seconda di come si interpretano le norme. Abbiamo avuto un PdL che in campagna elettorale si era schierato contro la stazione ed al quale ora hanno messo la museruola. Una cosa è certa. Non ci fermeremo e lotteremo con la città per evitare questo scempio urbanistico e lo sperpero di 2 miliardi di euro perché tanto verrà a costare alla fine la stazione Foster. E appoggeremo il sindaco se continuerà questa battaglia». “Le prescrizioni dell'Osservatorio Ambientale sembrano delle toppe applicate su un progetto con troppe falle.
Il nodo fiorentino dell'Alta Velocità rimane un'opera molto pericolosa per Firenze, per i rischi idrogeologici e ambientali che comporta”. Lo ha detto la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo, commentando il parere definitivo dell'organismo presieduto da Pietro Rubellini. “L'ìimpressione è che l'Osservatorio abbia dovuto agire tirato per la giacca dai vari soggetti che lo compongono, che nella vicenda hanno avuto posizioni parzialmente diversificate”, ha aggiunto De Zordo.
Non esiste mitigazione possibile per un progetto sbagliato in partenza. Dove sono finiti anni di pareri tecnici che hanno rilevato costantemente l'incompletezza e la pericolosità dell'opera? Sono stati superati solo da decisioni politiche, ora avallate da un organismo in cui è rappresentato anche il committente del progetto: controllore e controllato nell'unica sede decisionale? Questa è la triste conclusione di una vicenda in cui, come stiamo purtroppo abituandoci a vedere, gli interessi privati a braccetto con una politica compiacente e prona, fanno dell'ambiente una terra di conquista per gli affari, alla faccia di una sostenibilità sempre sbandierata a parole, sempre calpestata nei fatti.
“Non abbiamo a disposizione gli incartamenti del progetto esecutivo di Rfi, che ha invece avuto in mano questo organismo, e quindi attendiamo di conoscere finalmente le previsioni dell'intero progetto – ha spiegato la capogruppo di perUnaltracittà – ma questo non ci impedisce di dire che gli interventi per mitigare l'impatto dell'opera - l'installazione di radar, di pompe per il drenaggio dell'acqua, così come gli interventi per mitigare l'impatto ambientale dell'abbattimento degli alberi, o alle scuole – sono soltanto dei palliativi che si riveleranno presto un flop, e che otterranno l'unico risultato di far lievitare i costi dell'opera, ancor prima dell'inizio dei lavori.
Ma questo pare essere l'ultimo dei problemi”. “Inoltre – ha proseguito – lascia perplessi anche la decisione sui testimoniali di stato: se da un lato è positivo aver aumentato gli edifici che saranno sottoposti alla verifica, dall'altro non è ancora chiaro quale sarà il supporto che verrà offerto agli abitanti degli edifici coinvolti, così come non si sa chi dovrà pagare gli interventi. E l'esempio di via Fanfani, a Castello – dove sono in corso i lavori per lo scavalco e di preparazione al tunnel – non lascia presagire niente di buono: gli abitanti,che hanno visto le proprie case danneggiate dai lavori, sono stati abbandonati dall'amministrazione pubblica al loro destino.
Non è possibile che a pagare debba finire per essere sempre l'ente pubblico – ha concluso De Zordo – mentre ad essere penalizzati di questo “rimpallo” di competenze siano ancora i cittadini”. Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze invita i cittadini ad una assemblea pubblica lunedì 8 febbraio 2010, presso la sala del Parterre in piazza della Libertà alle ore 21. Lo scopo dell'assemblea è di concordare ulteriori forme di protesta per fermare quest'opera che sarà dannosissima, dall'utilità quasi nulla, dai costi che andranno fuori da ogni controllo.
Durante la serata sarà presentato l'ultimo elaborato del gruppo tecnico con la proposta della stazione di "Firenze Novella" intesa non solo come stazione dell'AV, ma come snodo urbanistico e della mobilità della città. Una alternativa valida, semplice ed economica per la soluzione dei problemi di trasporto ferroviario di Firenze. Saranno presentate proposte di azioni legali collettive intese sia come tutela dei singoli dai certi danni in caso di inizio dei lavori del tunnel, sia nel tentativo di scongiurare l'avvio di questi lavori.
Sarà illustrato anche il "parere dell'Osservatorio Ambientale" appena pubblicato; il Comitato non può non stigmatizzare la tempistica sospetta con cui è stato partorito questo "parere" dopo la minaccia del Ministro delle Infrastrutture di avocare al suo ministero l'analisi del progetto se l'esito non fosse stato positivo e fatto in tempi brevi; alla faccia della serietà con cui si fanno controlli e monitoraggi.