I gravi disservizi del trasporto ferroviario nel Mugello con proteste dei pendolari e della Comunità montana del Mugello sono stati al centro di un’interrogazione dei consiglieri Lorenzo Verdi ed Andrea Calò (PRC/PDCI/SC) alla quale ha risposto l’assessore ai trasporti e mobilità Giuliano Fedeli. “Essendo anch’io pendolare, da un altro versante, chiedo sempre spiegazioni sui ritardi dei treni. Avevo appreso che la situazione era migliorata. Ma il mio compito è, soprattutto, investire della questione la Regione Toscana perché le nostre competenze sono più sul trasporto su gomma.
Personalmente, posso prendermi solo l’impegno di sollecitare comunque le ferrovie, di chiedere giustificazioni di questo disservizio, però poi alla fine mi debbo impegnare a coinvolgere la Regione in questa storia, perché è la Regione che ha competenze, e che ha rapporti sulla questione della ferrovia. Posso essere da pungolo alle ferrovie – ha aggiunto Fedeli – standogli col fiato sul collo, però deve essere poi la Regione a farsi parte in causa per risolvere questi disservizi”. Verdi si è detto insoddisfatto: “Perché la situazione non è vero che la situazione nella tratta del Mugello è migliorata, anzi l’ultimo periodo ha messo in luce problematiche allarmanti.
E’ vero che la competenza è regionale per il trasporto ferroviario, ma sulla questione la Provincia è direttamente coinvolta, prova ne siano gli accordi a suo tempo sottoscritti dalla stessa sulla questione Faentina. A questo si aggiunga che la mobilità riguarda direttamente questo ente e non si può a nostro avviso considerare il trasporto su ferro come questione disgiunta dal servizio di Trasporto Pubblico Locale soprattutto in una fase come quella attuale in cui ci si appresta alla definizione del bando in un quadro in cui lo stesso assessore ci dice che i comuni dell’area extra-urbana rischiano di essere penalizzati dai tagli.
La disastrosa situazione del servizio ferroviario sulla linea Faentina richiede interventi immediati, non ci possono essere ulteriori rinvii. Tutti gli impegni presi non sono stati rispettati, non ultimo quello del 2006 sul potenziamento dell’infrastruttura e su un adeguato incremento del parco mezzi. I vari protocolli di intesa e gli accordi sull’elettrificazione della Faentina succedutisi tra il 1995 e il 2001 prevedevano uno stanziamento di 60 miliardi di lire: che fine hanno fatto quei soldi? L’intervento di elettrificazione viene ancora ritenuto strategico dai soggetti interessati oppure gli orientamenti sono mutati? Noi riteniamo che quei soldi, previsti come compensazione allo stravolgimento portato dai lavori della Tav, siano un patrimonio della comunità del Mugello e che per il Mugello essi debbano essere investiti, per rendere efficace un servizio oggi inefficiente.
Per tali ragioni chiediamo che la Provincia, cofirmataria insieme a Ministero dei Trasporti, FS, TAV e Regione Toscana, rivendichi con forza il rispetto degli accordi stipulati sull’elettrificazione esigendo dagli altri soggetti il rispetto degli impegni assunti".