Per il Partito Democratico la pioggia scende a Bologna non meno che a Bari. Mancano ormai meno di due mesi alle elezioni regionali di marzo, ma il Partito Democratico sembra ancora incapace di definire con chiarezza la strategie elettorale. Anche se oggi il Partito Democratico sembra meno in difficoltà di quanto non fosse appena una settimana fa. “Il Partito Democratico della Toscana sta dando esempi di buona politica e buona amministrazione. Ci piacerebbe che questa esperienza fosse studiata e valorizzata anche dagli esponenti nazionali del partito”.
Enrico Rossi, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Toscana, risponde così alle sollecitazioni dei giornalisti che gli chiedevano un commento sul panorama politico nazionale e sulle vicende del partito a cui Rossi appartiene, il Pd. “In Toscana – ha detto Rossi – il partito ha gestito ottimamente prima le candidature alle elezioni europee e poi quelle alle Regionali. In entrambi i casi abbiamo dimostrato di intendere la politica come servizio ai cittadini e di anteporre questo a tutto, anche alle ambizioni personali.
Senza dimenticare – ha aggiunto – che l’azione del governo regionale, di cui il Pd è il perno, riscuote apprezzamenti unanimi, dal presidente del Consiglio dei ministri in poi”. Per questo, ha spiegato Rossi, “noi ci sentiamo il Partito democratico della Toscana e siamo orgogliosi di esserlo. E vorremmo che la nostra esperienza fosse considerata un esempio anche da un numero maggiore di esponenti nazionali del Pd”. La volontà del candidato presidente, come ha lui stesso specificato rispondendo alle domande della stampa, non è quella di fare polemica ma di aprire una riflessione a partire da un’esperienza positiva come quella del Partito Democratico della Toscana.
“Non partecipo al gioco di alzarsi e dire qualcosa di negativo sul Pd – ha detto Rossi – Non mi piace e poi di queste pietre è già pieno un secchio. Ma è importante che le esperienze virtuose come quella toscana vengano valorizzate”.
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