Uno sguardo sulla sfera della narrazione che abbraccia e interseca i mondi confinanti del cinema, del teatro, dei nuovi media. Hanno finalmente un nome i dieci finalisti del Premio letterario nazionale “Ceppo Pistoia”, quest'anno dedicato al racconto, scelti da una base di oltre 100 volumi pubblicati negli ultimi due anni da circa cinquanta case editrici italiane: si tratta di Franco Arminio, Roberto Barbolini, Roberto Cotroneo,Francesco Gaggi, Rossella Milone, Giulio Mozzi, Letizia Muratori, Gabriele Pedullà, Flavio Soriga e Vitaliano Trevisan. Non è stato insomma un compito facile per la giuria di un premio da sempre libero da schemi, preconcetti e barriere (a partire da quelle che nel senso comune separano la letteratura per adulti da quella per ragazzi), che può contare per il 2010 sulla presenza delle maggiori case editrici italiane: ben tre le opere finaliste pubblicate da Einaudi, ma anche Mondadori, Bompiani, Adelphi, Laterza.
Non mancano anche case editrici coraggiose come Aragno, Aliberti e Fara. Per la prima volta il “Ceppo” si svolgerà con il patrocinio del Consiglio e della Giunta Regionale Toscana, che da quest'anno sosterrà il premio affiancandosi alla Provincia e al Comune di Pistoia. Determinante, anche per il 2010, il contributo della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia S.p.A. e della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Molte le novità introdotte quest'anno, a partire dall'istituzione di un premio internazionale intitolato a Piero Bigongiari, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, che verrà assegnato a una delle più importanti personalità poetiche della letteratura contemporanea, e che si affiancherà così agli altri premi speciali già previsti dal regolamento: il premio “Cultura del verde” (sostenuto dall'azienda Piante Mati di Pistoia) e il premio speciale per l'infanzia e l'adolescenza.
La cerimonia di premiazione, evento clou di un fine settimana “lungo” accompagnato dagli incontri e dai laboratori del “Tempo del Ceppo”, è fissata per il prossimo 20 marzo nella Sala maggiore del Palazzo comunale di Pistoia. Un premio dunque «insieme internazionale e metropolitano – ha spiegato il direttore artistico Paolo Fabrizio Iacuzzi –, che da quest'anno ha trovato delle forti sinergie con altre realtà culturali dell'area Firenze-Prato-Pistoia, a partire dalla collaborazione con la rivista fiorentina di poesia comparata “Semicerchio” e l'associazione “Jorge Eielson”.
Il “Ceppo” è, innanzitutto, dialogo con la cittadinanza, e la grande memoria del premio ne è assoluta garanzia». «Un ringraziamento speciale – ha aggiunto Claudio Rosati, consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia – va al direttore artistico Iacuzzi per aver cominciato la valorizzazione della figura di Piero Bigongiari, e al fondatore del premio Vittorio Brachi, che ancora oggi ne tiene viva la fiamma mostrando così la serietà, la correttezza, l'eccellenza della provincia italiana». «È solo con la logica dell'alleanza – ha rimarcato Maria Stella Rasetti, direttrice della biblioteca Sangiorgio di Pistoia – che possiamo sperare nel futuro; è proprio la “unitas” evocata dal motto dell'Accademia (“Ex unitate florescit”) la chiave di lettura per concepire le strategie dell'azione culturale.
Anche la sistemazione e la valorizzazione del Fondo Bigongiari rientrano a pieno titolo in questo processo». Il presidente dell'Accademia Giuliano Livi ha quindi voluto spendere una parola per «ricordare l'impegno del premio per la dignità del mondo dell'infanzia, anche attraverso l'attenzione alla letteratura per l'infanzia e ai valori etici e civili che grazie a essa passano alle nuove generazioni. Sarà nostro interesse far sì che il “Ceppo” sia una struttura viva, che guardi e interpelli innanzitutto i giovani e i giovanissimi». I finalisti Queste le dieci opere finaliste del 54° Premio Ceppo: Franco Arminio, "Nevica e ho le prove" (Laterza) Roberto Barbolini, "Più bestie si vedono" (Aragno) Roberto Cotroneo, "Adagio infinito e altri racconti sospesi" (Aliberti) Francesco Gaggi, "Publiners" (Fara) Rossella Milone, "La memoria dei vivi" (Einaudi) Giulio Mozzi, "Sono l'ultimo a scendere e altre storie credibili" (Mondadori) Letizia Muratori, "La casa madre" (Adelphi) Gabriele Pedullà, "Lo spagnolo senza sforzo" (Einaudi) Flavio Soriga, "L'amore a Londra e in altri luoghi" (Bompiani) Vitaliano Trevisan, "Grotteschi e arabeschi" (Einaudi) Dai 10 autori così individuati, la giuria sceglierà 3 finalisti con una nuova consultazione, in programma il prossimo 13 febbraio. Giovani e/o affermati: un profilo degli autori finalisti La molteplicità delle voci che si ascoltano nelle 10 raccolte finaliste raccontano di un microcosmo di giovani autori (e meno giovani, comunque quasi sempre sotto i 50 anni) che raccolgono la tradizione del racconto classico e la contaminano con forme di scrittura lirica e di sperimentazione.
Tra i temi ricorrenti, quello dell'incontro/scontro tra generazioni diverse, del confronto con l'infanzia e con la propria memoria, e quello del paesaggio e della natura immaginata come grande risorsa e come specchio di un'Italia da consegnare al futuro. Franco Arminio (Bisaccia, 1960) È nato e vive a Bisaccia, nell'Irpinia d'Oriente. In quattro libri, dall'ottantacinque al novantasette, è racchiusa parte della sua vocazione di poeta; recentemente apparsa per le edizioni D'If, la raccolta di versi “Poeta con famiglia”.
Alla poesia e alla scrittura - “Diario civile” (Sellino), “Viaggio nel cratere” (Sironi), “Circo dell'ipocondria” (Le Lettere) - affianca l'attività di documentarista. Ha creato insieme a molti amici "Comunità Provvisoria", un movimento che si occupa della tutela dei paesi e dei paesaggi. Roberto Barbolini (Modena, 1951) Nato in provincia di Modena nel 1951, è narratore, saggista e critico teatrale. È autore dei romanzi “Il punteggio di Vienna” (1995) e “Piccola città bastardo posto” (1998), oltre che di numerose raccolte di racconti, fra cui “La strada fantasma” (1991) e “Buffalo Bill sceglie Chico” (1997).
Con il volume di saggi “Stephen King contro il Gruppo 63” è stato finalista al premio Viareggio 1999. Roberto Cotroneo (Alessandria, 1961) Ha diretto per un decennio le pagine culturali del settimanale «L'Espresso». Dirige la Scuola Superiore di Giornalismo della Luiss di Roma. Ha scritto romanzi e saggi pubblicati in molti paesi del mondo. Tra gli altri: “Il vento dell'odio” (Mondadori, 2008), “Manuale di scrittura creativa” (Castelvecchi, 2008), “Questo amore” (Mondadori, 2006), “Chiedimi chi erano i Beatles” (Mondadori, 2003), “Per un attimo immenso ho dimenticato il mio nome” (Mondadori, 2002), “L'età perfetta” (Rizzoli, 1999), “Otranto” (Mondadori, 1997), “Presto con fuoco” (Premio selezione Campiello, Mondadori 1995) e “Se una mattina d'estate un bambino” (Frassinelli, 1994, aggiornato e ristampato nel 2008).
Francesco Gaggi (Cesena, 1971) Ha pubblicato presso Fara nel 1977 il saggio di antropologia del racconto “L'epilogo Rituale: ritualità e narrazione nel tempo della fine”. “Publiners” è la sua prima raccolta di racconti pubblicata. Rossella Milone (Napoli, 1979) Vive e lavora a Napoli. Ha pubblicato “Prendetevi cura delle bambine” (Avagliano 2006, menzione al Premio Calvino) e numerosi racconti su quotidiani, settimanali, riviste letterarie e antologie. Conduce laboratori di lettura e scrittura presso scuole pubbliche, e collabora con la scuola di scrittura creativa Lalineascritta di Napoli.
Presso Einaudi ha pubblicato “La memoria dei vivi” (2008). Giulio Mozzi (Camisano Vicentino, 1960) Docente di scrittura creativa e cercatore di talenti letterari. Alla fine degli anni Novanta ha lavorato per la casa editrice Theoria. Dal 2002 al 2009 ha curato la narrativa italiana per la casa editrice Sironi, dal marzo 2008 è consulente di Einaudi Stile Libero. In rete cura il blog Vibrisse Bollettino e ha promosso la casa editrice Vibrisselibri. Vive a Padova. Insieme all'artista Bruno Lorini ha creato un artista immaginario, Carlo Dalcielo, le cui opere, esposte in mostre e pubblicate in forma di libro, sono spesso di natura collettiva. Letizia Muratori (Roma) Si divide tra la passione per la narrativa e la sua professione di giornalista.
Collabora con quotidiani, mensili, riviste di cinema («Il Riformista», «Capital», «Primissima», «Close-up»). Ha scritto e scrive poesie rigorosamente in rima, e scrive di cinema. Il suo libro d'esordio è stato “Luce Intermedia” (Fermenti, 1999), seguito dal racconto “Saro e Sara” uscito nell'antologia femminile “Ragazze che dovresti conoscere”, 2005, il breve romanzo “Tu non c'entri” (Einaudi, 2006) e “La vita in comune” (Einaudi, 2007). Gabriele Pedullà (Roma, 1972) Ha pubblicato saggi di cinema e sulla letteratura rinascimentale e del Novecento, curando edizioni delle opere di Carlo Dossi (1999) e dei “Saggi critici” di De Sanctis (2001).
Collabora a «FilmCritica», «Riga» e «Alias». Ha pubblicato un'antologia di “Racconti della Resistenza” (Einaudi, 2005) e curato le edizioni italiane degli scritti cinematografici di Paul Schrader e Frederic Jameson. Ultimi lavori pubblicati sono “In piena luce. I nuovi spettatori e il sistema delle arti” (Bompiani, 2008) e “Lo spagnolo senza sforzo” (Einaudi, 2009). E' redattore di «Il Caffè illustrato», insegna Letteratura italiana presso l'Università di Teramo e scrive sulle pagine di «Alias».
Ha ricevuto il "Premio Nazionale Bergamo Giovani Critici". Flavio Soriga (Uta, 1975) Vive a Roma. Ha pubblicato “Diavoli di Nuraiò” (Il Maestrale, Premio Italo Calvino), “Neropioggia” (Garzanti, Premio Grazia Deledda giovani), “L'amore a Londra e in altri luoghi” (Bompiani) e “Sardinia Blues” (Bompiani) Vitaliano Trevisan (Sandrigo, 1960) Scrittore, sceneggiatore, attore, drammaturgo e regista teatrale. Raggiunge il successo nazionale nel 2002 con il romanzo “I quindicimila passi”.
Nel 2003 è il protagonista, nonché attore e co-sceneggiatore, del film “Primo amore” di Matteo Garrone, girato a Vicenza, in concorso al 54mo Festival di Berlino. È attore nel film “Il riparo” di Marco Simon Puccioni (miglior film al festival di Annecy nel 2007), oltre che nel film “Dall'altra parte del mare” di Veronica Perugini. I suoi testi teatrali sono stati messi in scena da Valter Malosti e Toni Servillo; di recente pubblicazione per Einaudi i “Due monologhi”, portato in scena nel Festival delle Mura 2007 da Roberto Herlitzka. La giuria del Premio L’attuale giuria del Premio è composta da 10 membri: Martino Baldi, Alberto Bertoni, Vittorio Brachi, Martha Canfield, Milo De Angelis, Paolo Fabrizio Iacuzzi, Giuliano Livi, Benedetta Livi, Andrea Mati e Giusi Quarenghi. L’Accademia Pistoiese del Ceppo L’Accademia Pistoiese del Ceppo, fondata nel 1954 tra gli altri da Vittorio Brachi (presidente onorario dell’Accademia del Ceppo e della Giuria del Premio), ha compiuto nel 2009 i suoi 55 anni, festeggiati con il Premio internazionale Ceppo a Mario Vargas Llosa.
Ha dato vita a numerose iniziative, istituendo premi letterari e giornalistici, convegni, spettacoli, conferenze, mostre d’arte, pubblicazioni. L’iniziativa più longeva e che ha caratterizzato l’attività dell’Accademia fino ad oggi è senza dubbio il Premio letterario nazionale Ceppo Pistoia, istituito nel 1955 su proposta di Vittorio Brachi, Silvano Gestri, Fabrizio Rafanelli e Nardino Nardini. L’attuale presidente dell’Accademia è Giuliano Livi. Giurati illustri del premio sono stati negli anni Carlo Bo, Geno Pampaloni, Luigi Baldacci, Margherita Guidacci, Mario Luzi, Piero Bigongiari, Carlo Betocchi, Nicola Lisi, Leone Piccioni. Gli sponsor Il Ceppo, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia S.p.A., dal Comune e dalla Provincia di Pistoia, dalla Regione Toscana e da numerosi sponsor rappresentativi delle forze economiche del territorio: Azienda Agricola Piante Mati di Pistoia, Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Pistoia; Centro Congressi “Villa Rospigliosi” di Lamporecchio (Pistoia); Coldiretti Pistoia; Confesercenti Pistoia; Confartigianato Pistoia; Associazione Industriali Pistoia; Lions Club Pistoia; Aci.