Alberto Fremura pittore e disegnatore molto apprezzato, ha collaborato soprattutto con testate satiriche o di giornalismo politico, come "Il Travaso", il Borghese, e quotidiani come La Nazione, Il resto del Carlino, Il Giornale di Indro Montanelli. Pubblicato prevalentemente da testate di destra, è tra i pochi autori che godono comunque di rispetto e stima anche a sinistra, per la qualità di un lavoro che é espressione di satira genuina. Della sua opera, che si caratterizza per capacità grafiche e un uso della prospettiva incredibilmente realistica, applicata ai suoi personaggi dai lineamenti grotteschi, da conto la mostra “Bacco, Tabacco Venere” inaugurata a Palazzo Panciatichi. Per l’occasione, ai lavori di Fremura si sono aggiunti quelli dell’amico Alessandro Nicoletti, scultore e designer fiorentino.
“La prima volta che sono entrato nel suo studio ho avuto la netta impressione di avere incontrato il maestro dell’umorismo, non solo per i disegni, i manifesti, le vignette e tutto quanto sta alla base della sua fertile matita, ma anche per il suo modo di affrontare la vita fra il serio ed il faceto”. Con queste parole il consigliere regionale Virgilio Luvisotti ha presentato l’amico Fremura, che dalla torre di Calafuria, isolato e in compagnia di gabbiani e balenotteri, trasmette “un umorismo sferzante, fustigatore di costumi ed interprete sensibile della vita politica”.
“Credo proprio che Fremura si possa definire l’artista della libertà – ha concluso Luvisotti – con un’indipendenza di pensiero che ne fa veramente un uomo libero, pur in mezzo a tante difficoltà, in un momento ove prevale la compiacenza e il trionfo dell’effimero”. Alberto Fremura, apprezzato anche a livello internazionale per le sue vignette, è da anni riconosciuto come eclettico protagonista della satira di costume. Livornese di nascita, ha vinto numerosi premi e ricevuto ambite riconoscenze per i suoi lavori, che hanno da tempo assunto un vero e proprio carattere giornalistico, di interpretazione quotidiana della politica e del costume.
L’artista è anche illustratore di numerosi libri. Memorabile per la qualità è l’illustrazione de “Le veglie di Neri” di Renato Fucini, edito da Pacini nel 1984. L’esposizione, al secondo piano di Palazzo Panciatichi, può essere visitata sino al 10 febbraio. AL