I Modena City Ramblers festeggiano i tre lustri dall’uscita del loro storico primo disco “Riportando tutto a casa”, con un particolare tour nei “piccoli-grandi” club ed in alcuni teatri, che li vedrà protagonisti sabato 9 gennaio all’Auditorium Flog di Firenze di una celebrazione on stage di quell'esordio tanto amato da tutti i fan della band! Un concerto che tra le altre particolarità, sarà anche evocativo di un periodo, forse l'ultimo, dove i grandi cambiamenti sembravano ancora possibili.
Un salto nel passato per riprendere una scaletta impostata sui live di quel periodo, che sapevano di sudore e di Guinness, amore per l’Irlanda e voglia di cambiare quell’Italia della prima Repubblica. Per l’occasione, tra le fila dei "delinqueint ed Modna", torna un vecchio compagno fondatore della band (Luciano Gaetani) a dar manforte nel ricreare il tipico sound del primo periodo Ramblers, quel “combat folk” ormai divenuto vera e propria definizione di stile musicale. Un’occasione per far festa insieme, pogare e riflettere su come, quanto e se, siano o meno cambiate l’Italia e la sua società in questi quindici anni.
La copertina del CD, vista oggi, racconta di un Paese che ha perso i suoi ultimi veri eroi (Falcone e Borsellino) ma che ha mantenuto personaggi come "il cavaliere nero" riportato sulla prima pagina de Il Manifesto; una copertina che fotografa tra le altre cose la kefiah che ti mettevi al collo, un po' per stilosità (come accade ancor oggi con la t-shirt del Che) e un po' con la speranza che la pace arrivasse tra due popoli, che a tutt'oggi son ben lontani da questo risultato. Ma tra gli oggetti da "riportare a casa", c'erano anche strumenti musicali con una loro magia storica, in parte mediterranea ed in parte celtica come una fisarmonica, un bouzoki, un violino, un mandolino, un tin whistle, un organetto e una piva...
mentre oggi le pive le abbiamo solo nel sacco! La bella serata di musica si conclude in bellezza con la Rockoteca di Misterferri Dj. Ingresso 12/10 euro (consigliata prevendita Circuito Box Office). M. Locandro