Firenze, 21 settembre 2022 - Nell’ambito del contrasto alle violazioni della normativa valutaria, i funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) di Firenze in servizio presso l’Aeroporto “A. Vespucci”, in collaborazione con i militari del 1° Nucleo Operativo del Gruppo della Guardia di Finanza, hanno effettuato un ingente sequestro valutario.
Un cittadino olandese proveniente dai Paesi Bassi trasportava, nel proprio bagaglio a mano, diverse migliaia di euro in contanti e alcuni assegni in “forma libera” non emessi nell’Unione Europea per un totale di oltre 260 mila euro.
La normativa valutaria prevede che gli assegni privi della clausola di non trasferibilità siano assimilati al contante, in quanto il loro utilizzo non ha alcuna possibilità di tracciamento.
Pertanto è scattato l’immediato sequestro del 50% dell’eccedenza rispetto ai consentiti 10 mila euro come diretta conseguenza della violazione della normativa valutaria vigente.
In particolare, trattandosi anche di assegni e quindi di importi indivisibili, sono state sequestrate sia le banconote in euro sia due assegni, raggiungendo l’ammontare di quasi 150 mila euro.
Questo ritrovamento non è un caso isolato. Solo negli ultimi tre mesi, a seguito dell’attività di controllo finalizzata alla prevenzione e all’accertamento delle violazioni valutarie, i funzionari ADM e i militari della Guardia di Finanza in servizio presso l’aeroporto di Firenze, hanno contestato 50 violazioni relative a somme non dichiarate per un totale di quasi un milione di euro, con conseguenti sanzioni amministrative per un totale di quasi 20 mila euro nonché importi sequestrati pari a oltre 150 mila euro.
I risultati raggiunti sono il frutto dell’analisi dei rischi e delle tecniche investigative sviluppate dai funzionari di ADM e della GdF, consentendo di far emergere nuove rotte utilizzate per la movimentazione illecita di denaro.
Altri 100 controlli valutari a passeggeri, seppure non hanno rilevato irregolarità in quanto sotto la soglia prevista (10 mila euro) dalla normativa per l’obbligatorietà della dichiarazione, hanno consentito, tra l’altro, nello stesso periodo di determinare una ulteriore movimentazione di denaro per più di 800 mila euro.