La situazione del museo del ciclismo “Gino Bartali” di Ponte a Ema è stata al centro di un’interrogazione di Marco Cordone (Lega Nord) alla quale ha risposto l’assessore ai Rapporti del Consiglio Giovanni Di Fede. “All’interno del Comune di Firenze è stato realizzato il museo del ciclismo intitolato a Gino Bartali. E’ chiaro che il Comune di Firenze ha raggiunto quel risultato grazie a un’unità di intenti tra il Comune di Bagno a Ripoli, la famiglia Bartali e il circolo Ponte a Ema in un’unione proficua e fattiva che ha portato alla realizzazione di questo importante luogo di memoria ma anche propositivo nell’interesse dello sport e, soprattutto, del ciclismo.
Quell’unità di intenti che portò alla realizzazione del museo del ciclismo oggi si sono molto affievolite. La Provincia, per le proprie competenze, darà il proprio apporto per riportare il museo del ciclismo, intitolato a Bartali, al suo ruolo”. Per Cordone: “E’ chiaro che il museo del ciclismo Gino Bartali sta a cuore agli Enti Locali che sono interessati ma la mia preoccupazione è che, da quel che ho capito, sarà fatta una gara d’appalto per la gestione del museo del ciclismo “Gino Bartali” ma è tuttora in corso un contenzioso che investe anche la famiglia.
La stessa Signora Bartali ha dichiarato di voler portare i cimeli di suo marito dove sono conservati i cimeli del grande Fausto Coppi e questo proprio perché non è ancora chiaro come verrà fatta questa gara d’appalto. Questi donati dalla famiglia Bartali sono lasciti, sono eredità che hanno anche un grande significato morale. Per onorare la memoria del grande Gino vorrei che ci fosse la sensibilità di capire che per la futura gestione ci deve essere un qualcosa di più di una semplice gara d’appalto e quindi auspico veramente un forte interessamento della Provincia di Firenze, perché ha le competenze sul museo e sul futuro del museo Gino Bartali”.