I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Lucca hanno interrotto un ingente traffico internazionale di cocaina, che si sviluppava sulla direttrice Costarica - Spagna - Italia, rifornendo di stupefacenti la città di Lucca, la provincia ed il territorio di altre province della zona. L'indagine, durata circa un anno, ha preso il via da una notizia raccolta in un locale notturno, da parte di un elemento del Nucleo Investigativo di Lucca circa una anno fa.
La notizia ha poi trovato riscontro in una generica segnalazione pervenuta da organismi investigativi esteri, circa l'attività di traffico di stupefacenti posto in essere da cittadini italiani residenti nel paese dell'America Centrale, alcuni già con gravi e specifici precedenti penali. Da quella che era inizialmente un'ipotesi investigativa sono scaturiti numerosi servizi di controllo e pedinamento su soggetti residenti in zona, che a qualsiasi titolo, avessero rapporti o collegamenti con il Costarica. Contestualmente, incrociando i dati, sono stati svolti accurati accertamenti di natura patrimoniale, finalizzati alla verifica delle fonti di reddito regolari e soprattutto dei movimenti di danaro sospetti verso l'estero.
Sono stati così raccolti numerosi indizi che hanno consentito di avviare le intercettazioni telefoniche ed ambientali che, attraverso un lungo e difficile lavoro di ascolto ed interpretazione, hanno permesso di consolidare i dubbi iniziali e di decifrare rapporti ed interessi tra soggetti residenti in Italia ed altri in Costarica, tra loro legati da vincoli apparentemente normali, ovvero da relazioni famigliari o lavorative, ma che in realtà trattavano ingenti quantitativi di cocaina da far giungere in Italia.
Raggiunta la certezza che le conversazioni intercettate, sempre attraverso un linguaggio criptico e quasi sempre in spagnolo o in un dialetto locale, avessero per oggetto importanti quantitativi di stupefacente, l'obiettivo successivo dell'indagine è stato quello di individuare le modalità attraverso le quale l'organizzazione faceva giungere in Italia i preziosi carichi. Le indagini hanno svelato che la cocaina inizialmente veniva inviata attraverso spedizionieri internazionali, celata in pacchi di cioccolatini, di giocattoli, in quadri, inserita in fusti di piante, plichi sempre diretti a persone estranee, prevalentemente anziani inconsapevoli.
In seguito, anche a causa dei sequestri subiti, gli indagati hanno fatto ricorso al sistema di trasporto della cocaina in ovuli, che venivano ingeriti da corrieri che viaggiavano in aereo sulla rotta San Josè - Madrid -Milano o Bologna. Le intercettazioni telefoniche hanno permesso di documentare il primo importante arrivo di cocaina in Italia, con l'arresto di un 57enne. La droga era destinata a un 49enne tratto in arresto nel paese del Centro America nel 2002, dopo essere stato sorpreso presso l'Aeroporto di San Josè con più di 3 Kg di cocaina, poco prima di imbarcarsi su un volo diretto in Italia.
A spedire lo stupefacente era un 38enne. Era con questo sistema consolidato che giungeva in Lucchesia cocaina purissima, attraverso lo stabile rapporto di collaborazione tra i due correi, legati da un rapporto di amicizia e di affari che risaliva a diversi anni prima, quando entrambi erano residenti in Costarica. L'arresto del primo non interrompeva gli affari dei due, poiché il mercato - ormai rodato - aveva urgente bisogno di cocaina. I due soggetti, perciò, organizzavano un nuovo arrivo di stupefacenti, previsto per i primi giorni di questo mese di dicembre.
Sempre grazie alle attività di pedinamento e di filmatura, nonché alle conferme che giungevano dalle intercettazioni telefoniche, supportate da numerosi altri accertamenti patrimoniali, si aveva la certezza dell'arrivo di un importante partita di cocaina, questa volta trasportata con il consueto sistema dell'ingestione degli ovuli. L'arrivo del corriere, nonché organizzatore del traffico dal Costarica, avveniva il giorno 5 u.s., presso l' aeroporto di Milano Malpensa, con volo proveniente da San Josè, dopo aver fatto scalo a Madrid.
L'uomo fermato dai militari del Nucleo Investigativo di Lucca e sottoposto ad accertamenti radiografici, veniva trovato in possesso di 58 ovuli contenenti cocaina purissima, quindi ancora da "tagliare", per un peso complessivo di circa mezzo chilogrammo. Il soggetto veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Analogo provvedimento restrittivo veniva eseguito nei confronti del secondo.