Un incontro tra passato e futuro. Festa grande domani (13 dicembre) all’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Firenze, dove in occasione della ricorrenza di Santa Lucia, protrettrice della vista, ci sarà spazio per incontri, degustazioni, musica e poesia. Ma i veri protagonisti saranno i discendenti dei fondatori e degli ex dirigenti dell’Unione. Ci saranno i parenti di Gino Baragli, segretario dell’associazione fino al 1990, di Luigi Borrani, dirigente nazionale per trent’anni, di Aurelio Nicolodi, fondatore dell’Unione ciechi, e di Teobaldo Daffra, che ha fondato la scuola cani guida di Scandicci ed è stato direttore dell’Istituto dei ciechi.
"Ricorderemo l’impegno profuso dai nostri ex dirigenti, insieme ai risultati da loro ottenuti, e allo stesso tempo esprimeremo preoccupazione per il futuro che si prospetta ai non vedenti", dice il presidente provinciale Uici Antonio Quatraro. Nel corso della festa sarà distribuito il libro dell’ex presidente della sezione regionale, professor Carlo Monti. La pubblicazione, dal titolo “Quando la cronaca diventa storia – la lezione del ‘54”, ripercorre alcune tappe fondamentali per l’emancipazione dei ciechi italiani.
E sarà accompagnata da una dedica scritta col metodo “Ballù”, antica scrittura a rilievo utilizzata dai ciechi ma leggibile anche dai vedenti. Durante la giornata verranno anche lette delle poesie. E alle 17 ci sarà un concerto di musica classica del gruppo di Riccardo Corsi in cui suona pure un ragazzo non vedente.