“Credo che la legge regionale vigente dovrebbe aggiornarsi sulla programmazione delle sale multiplex, soprattutto per quanto riguarda il tema della programmazione e della distanza fra un impianto e l’altro. Penso che si debba verificare se ci sono le condizioni per una modifica della norma, in una situazione in cui fra l’altro comincia a delinearsi una crisi degli stessi multiplex”. E’ quanto affermato il vicesindaco Dario Nardella, che stamani ha chiuso i lavori dell’incontro “Luci della città.
Quale futuro per i cinema di Firenze” organizzato da Confesercenti con la partecipazione di esercenti, commercianti, amministratori, critici e docenti universitari. Nardella ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale “che per la prima volta dopo molti anni – ha sottolineato - ha ripreso in mano una politica pubblica sui cinema, che punta alla riapertura di alcune sale del centro e al sostegno delle altre disseminate sul territorio”, attraverso un lavoro “che metta al centro la qualità e la lotta alla rendita”, prevedendo sia “la definizione di un nuovo modello di fruizione della sala cinematografica” da offrire ai cittadini, sia “interventi sul territorio e sugli spazi pubblici per garantire più servizi, più parcheggi, più sicurezza”.
Obiettivi sui quali il vicesindaco stamani ha registrato “con soddisfazione un’ampia convergenza”. Proprio nel senso di recuperare spettatori e qualità, va l’idea forte “di far divenire il centro storico della città, anche grazie alle pedonalizzazioni, una sorta di ‘multisala diffusa’ sul territorio, da percorrere lungo corridoi naturali formati da strade e piazze, con la Casa del cinema come centro strategico del sistema”. “Stiamo cominciando a vivere una sorta di reazione alla globalizzazione e all’idea che la vita si risolva solo in una dimensione privata” ha aggiunto il vicesindaco, spiegando che in questo senso si spiega anche il declino del modello del multiplex: “un modello asettico, senza identità, basato sul nuovismo e sul principio di trarre il massimo profitto con il minimo costo”.
(ag) L'immagine, d'archivio, è tratta dall'album di Miss Mass su Flickr.