Sono iniziate questa mattina le indagini sul sagrato di San Lorenzo alla ricerca della colonna di Michelangelo Buonarroti. L’analisi è effettuata grazie a una collaborazione tra le Facoltà di Architettura dell’Ateneo fiorentino e la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli. Erano presenti l’assessore alla Università e Ricerca Elisabetta Cianfanelli, Gabriele Morolli del dipartimento di Storia dell’Architettura di Firenze e Carmine Gambardella della Seconda Università di Napoli.
Obiettivo della ricerca, come ha spiegato Morolli è “verificare se sotto la piazza c’è la colonna di marmo prevista dal progetto di Michelangelo per la facciata della basilica. Sicuramente ci sono le volte, realizzate dal Buonarroti, che sono già state rilevate nel 1910. Ma secondo le cronache del Vasari ci dovrebbe essere anche una colonna. A confermare questa ipotesi c’è anche una guida del ‘600 che racconta della decisione dell’allora granduca di abbattere la colonna che quindi dovrebbe essere ancora sul posto”.
Si tratta di un elemento di marmo di Carrara dell’altezza di 7 metri e mezzo e del diametro di 90 centimetri che, secondo gli studi di Morolli, dovrebbe essere sotto il sagrato della chiesa o a fianco della basilica praticamente al termine delle scalinate realizzate nel 1915 in sostituzione dei precedenti piani inclinati (sullo stile di quello di piazza Pitti). “Volevamo fare questa ricerca da oltre 15 anni e adesso è possibile grazie alla collaborazione tra gli atenei di Firenze e Napoli e al supporto dell’assessorato alla Università e Ricerca” ha aggiunto Morolli.
Da parte sua l’assessore Cianfanelli ha sottolineato “l’importanza di attivare sinergie tra le università, particolarmente significative nel campo della ricerca che possono portare a nuovi risultati e nuove attività di indagine. Quello di oggi è un esempio tangibile di come si possa creare una rete tra le università, non solo toscane, ma anche italiane”. In concreto questa mattina intorno alle 11 dal furgone in sosta in piazza San Lorenzo è stato scaricato una sorta di carrello a due ruote su cui è montato un georadar.
I ricercatori del Centro di Competenza dei beni culturali, economici ed ecologici della seconda università di Napoli hanno iniziato a monitorare il sottosuolo. Da questo apparecchio, collegato a un computer portile, vengono infatti “sparate” onde radio con l’obiettivo di scoprire eventuali anomalie sottostanti il sagrato. L’apparecchio può sondare il terreno fino a 8 metri di profondità ma la colonna dovrebbe trovarsi all’incirca a -3 metri (il livello della città romana).
La ricerca dovrebbe terminare domani alle 15 ma a causa del maltempo potrebbe prolungarsi di qualche ora. E dall’elaborazione dei risultati di questa analisi (pronti entro una decina di giorni) dovrebbe essere possibile capire sotto il lastrico si nasconde appunto la colonna di Michelangelo. (mf)