Dal 21 novembre al 6 dicembre il comune di Pescia, in provincia di Pistoia, ospiterà la mostra Sigfrido Bartolini - La Forma del Tempo, organizzata dall'Associazione "Amici di Pescia" e dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi. L'inaugurazione avrà luogo sabato 21 novembre al Palazzo alle 17:30, al termine di una giornata di studi dedicata all'artista toscano cui parteciperanno insigni studiosi, tra i quali Franco Cardini, Carlo Sisi, Umberto Croppi. La mostra è curata dalla professoressa Beatrice Buscaroli, a cui già è stato affidato il padiglione italiano all'ultima Biennale di Venezia, con la collaborazione di Siliano Simoncini.
L'obiettivo è ripercorrere attraverso l'opera di Sigfrido Bartolini il tema del paesaggio italiano e toscano in particolare, presentando un nutrito nucleo di dipinti. Tra questi i suoi notissimi casolari, divenuti il "topos" pittorico di Bartolini, immagini assunte ad emblema quasi religioso, ideali asili di una dimensione sacrale in cui la pittura diviene architettura e dipingere l'architettura diventa il simbolo, l'emblema stesso di una concezione "costruttiva" dell'arte e del mondo. Cascinali, case ormai abbandonate, su cui il tempo interviene riducendole ad una nudità monumentale, protagoniste severe di una pittura fatta di silenzi, di solitudine e d’attese metafisiche.
Ci sono poi gli affascinanti e raffinati acquerelli e le tavole dedicate all'incisione, che Bartolini ha praticato intensamente coltivando le varie tecniche ed acquistando quella notorietà internazionale culminata nelle tavole del suo celebre "Pinocchio". Una sezione speciale è dedicata al suo rapporto con Pescia, concretizzato in opere pittoriche e grafiche. Nel catalogo della mostra, edito da Polistampa, le immagini delle opere di Bartolini saranno accompagnate da brani tratti dal diario inedito dell'artista, intitolato Disperata felicità (1957-2007). La giornata di studi si terrà il 21 novembre nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale a partire dalle ore 10.
Nel corso dei lavori sarà evidenziata la peculiarità singolarità di Bartolini come pittore e come scrittore d’arte, dove si evidenzia una posizione di critico che, come ha rilevato Stenio Solinas “ non nasceva insomma da moralismi o ideologismi ma affondava le sue radici nell’essenza stessa dell’arte, del suo significato, della sua ragion d’essere”. Un “maledetto toscano” che ha avuto spesso posizioni non sempre condivisibili , ma sempre frutto di un’indiscutibile onestà intellettuale. AL