"Non chiamiamolo solo Musical" esordisce così il regista Saverio Marconi, sciarpa e calzini rossi nello stile impeccabile del grande artista, al Teatro dell'Affratellamento di via Giampaolo Orsini a Firenze, poi prosegue "è strano che sia io a dirlo, ma Musical in effetti ha necessità di altre parole al seguito, gli inglesi usano dire ad esempio Musical Comedy, sono gli americani che per abbreviare hanno scelto solo Musical, ma così non è, non si tratta solo di musica, ci sono spettacoli musicali comici, drammatici, mentre invece il Teatro Musicale racchiude in se' tantissimi aspetti". Alla lezione introduttiva partecipano diversi ragazzi che già si sono iscritti ai corsi, maschi e femmine egualmente chiamati dal maestro Marconi a spiegare i motivi del loro avvicinamento al mondo dello spettacolo.
Chi scrive si ricorda una splendida rappresentazione di "A Chorus Line" tenutasi al Teatro Tenda di Firenze nei lontani anni '80 ed oggi come allora lo spirito di Marconi resta inalterato nella severità dello sguardo e della voce che ricercano nelle giovani menti la scintilla per intraprendere un cammino importante fatto di sacrificio prima che di soddisfazione. Ci colpisce particolarmente una diciannovenne che ricorda alcune parole dette in altra occasione da Saverio Marconi e che lei ha fatto sue per gettarsi in questa avventura "Gli uomini di successo vivono di quello che piace loro fare".
Sarà poi Marconi stesso a ribadire il concetto aggiungendo che si tratta di un lavoro difficile, poco utile alla collettività se paragonato ad altri mestieri e che proprio per questo richiede maggiore dedizione. I giovani ascoltano attentamente le parole dell'affermato regista di origini romane, che ha mosso i suoi primi passi artistici a Firenze, come lui stesso ricorda con un briciolo di emozione nel ricordare di aver recitato in "tanti teatri e luoghi che non ci sono più". "Le componenti per fare bene teatro sono tre - spiega Marconi - canto, danza e recitazione, sulle prime due non si può fregare, o si è studiato oppure l'esito è un fallimento, sulla recitazione invece si può lavorare di fantasia, si può persino dire che ciò che non piace in realtà sia solo una interpretazione diversa dal solito, sperimentale, azzardata, persino personalissima e dunque sempre rispettabile.
Ma se per le prime due vale il discorso dello studio e dell'applicazione - continua il regista - per l'altra, la recitazione, o si è portati oppure nulla". "Ed è proprio questo che cerchiamo di fare - ci spiega Marco Papeschi Direttore Artistico dell'Accademia, nonché musicista affermato, noto alla Scuola di Musica di Fiesole - permettere ai giovani di scoprirsi prima ancora che di imparare, di capire se questo mondo appartiene a loro, al loro modo di essere, se vi è la passione oppure no.
Fatto questo primo passo - continua Papeschi - i giovani avranno a loro disposizione dei professionisti che non si sono inventati maestri od istruttori ma che già lavorano nei campi di loro competenza artistica e potranno istruire al meglio chi viene qui per apprendere: parlo di Roberto Sartori della Compagnia Kaos, del soprano Francesca Della Monica, dell'attore Giovanni Esposito, del compositore Davide Fensi, questo anche grazie all'équipe che LIbERENOTE ha creato nei vent'anni di lavoro sul teatro musicale per i bambini e nelle scuole".
A conclusione del proprio intervento il maestro Marconi lascia uno spunto ai giovani aspiranti artisti: "Il teatro non è cultura, ci tengo che capiate questo, la cultura è data da tante cose del vivere quotidiano, dal semplice interessamento per ciò che ci circonda, il teatro è prima di tutto Divertimento, se poi si è sensibili, il resto viene da se', che sia gioia, dolore, o semplice comicità, prima di tutto conta divertirsi". L'accademia è aperta a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al teatro musicale con progetti inediti e dedicati ai vari livelli di preparazione, sia con percorsi che non prevedono esami di ammissione sia con altri cui si può accedere solo per selezione.
Oltre alle discipline artistiche di canto, danza e recitazione, l'Accademia prevede corsi di strumento e musica di insieme sempre mirati al teatro musicale allo scopo di formare ensemble per la messa in scena di spettacoli per i quali le musiche, come i testi, saranno originali ed inediti. Si apriranno inoltre i corsi di discipline legate al palcoscenico, quali scenotecnica, fonica, tecnico luci, ecc. L'Accademia si pone l'obbiettivo di arrivare ad una veste definitiva entro un triennio, iniziando e crescendo in sintonia con la programmazione e le caratteristiche del luogo stesso che la ospita: il Saschall, teatro di Firenze.
Il teatro diventa, così, casa non solo del prodotto finale di un percorso formativo e produttivo, ma anche del percorso stesso. Scopo principale dell'Accademia e progetto comune di Papeschi e Marconi è offrire all'utenza giovane una nuova possibilità per indagare il proprio talento, le proprie attitudini, i propri sogni e le proprie ambizioni; così da avere le idee un po' più chiare su cosa davvero fare da grandi… magari in teatro. L'Accademia attiva da subito 7 corsi con diversi obiettivi, dedicati a fasce di età diverse, tutti mirati alla produzione di opere inedite scritte appositamente. All'interno di ogni corso gli studenti seguiranno percorsi specifici su:
- Canto
- Recitazione
- Danza (come espressività corporea)
- Strumento musicale
- Comprensione e scrittura del testo teatrale
- Respirazione, dizione, espressività nel canto
- Gestualità
- Interpretazione dello spazio scenico
- Musica d'insieme
Per contattare l'Accademia: telefono 055.4362562. di Antonio Lenoci